Golosamente Cicladi Atto I - Paros e Mykonos

Golosamente Cicladi Atto I - Paros e Mykonos - Ciao amico una destinazione turistica italiana, Nell'articolo si legge questa volta con il titolo Golosamente Cicladi Atto I - Paros e Mykonos, abbiamo preparato bene per questo articolo leggere e scaricare le informazioni in essa. si spera coprire i posti articolo Grecia, articolo Isole Cicladi, articolo Isole della Grecia, articolo Mar Egeo, articolo Mykonos, articolo Paros, scriviamo può capire. Beh, buona lettura.

titolo : Golosamente Cicladi Atto I - Paros e Mykonos
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Golosamente Cicladi Atto I - Paros e Mykonos

di Alfredo De Persis



Si torna in Grecia dopo diversi anni e perchè non optare per il più classico hopping island cicladico? Così dopo uno scalo "tecnico" a Mykonos per una notte via verso Paros per 5 giorni pieni, 6 a Naxos per poi chiudere dedicando le ultime tre giornate a Santorini per celebrare l'affaccio sulla Caldera e la sua magnificenza.

Non doveva e non voleva essere un classico diario day by day, invece le dita corrono via sulla tastiera..così velocemente che ho dovuto dividere il diario in due parti..perchè presto è diventato una cronistoria. Posso però garantire che le intenzioni erano ben diverse. Rimane però l'intento originale, un assoluto divertissement..e una strizzata d'occhio al lato ludico e gastronomico.

Si parte il 13 Luglio da Fiumicino (ad una novantina di minuti da casa) con Easyjet dopo sveglia ad orari antelucani avendo aereo alle 6,50. In aeroporto alle 05,30 ci accoglie l'ormai classico serpentone, tutti in un'unica coda indipendentemente dal volo salvo poi poco prima della chiusura del gate essere indirizzati nel desk dedicato. Alle 9,50 ora locale greca,in perfetto orario, atterriamo a Mykonos...il meltemi ci da subito il suo benvenuto scendendo dalla scaletta (e già si era presentato durante la fase di atterraggio facendoci ballare un pò) e non ci lascerà mai per 12 lunghi giorni salvo poi abbandonarci a tradimento proprio a Santorini (lì dove non avevo in programma mare e spiagge)...avrò modo di maledirne l'assenza quando ci troveremo a Oia a mezzodì...

forno Vamvakouris
Sbrighiamo le formalità ed all'uscita dall'aeroporto ad accoglierci è la signora Maria del Galini Hotel (consiglio provvidenziale raccolto sul forum TpC) che nel prezzo pattutito ci offre un transfert gratuito provvidenziale (idem il giorno dopo per il porto). Parcheggiamo proprio nei pressi della stazione bus di Fabrika visto che l'hotel è nei pressi della vicinissima Lakka square: stanze pulite, wifi, aria condizionata, tv lcd, prezzo ottimo per Mykonos dove a meno di 100 euro è difficile trovare qualcosa. Sarà comunque l'alloggio più costoso di questo tour ma l'offerta del Galini ci permette un notevole risparmio. Si depositano i bagagli e via in giro, abbiamo mezza giornata o poco più per vedere la chora (e magari qualche spiaggia), vedremo se riuscirà a stupirci. La zona intorno a Fabrika è strategica per molte cose, così ci buttiamo verso il "centro". So che su questa via c'è un forno "medievale" a cui voglio fare un salto, il Vamvakouris. L'ingresso è quasi nascosto ma so scovarlo..beh si entra e il fornaio sporco di fuliggine in canotta e grigio di capelli quasi stride con la patinata Mykonos...chi invece intrattiene gli astanti è una elegante signora che parla un ottimo italiano, che notevole contrasto. Il fagottino alle mele e zenzero buono, quello al cioccolato classico, ci sono tavolini e panche per una consumazione veloce. Nota di merito: il pomeriggio non ricordo di averlo visto aperto.
Espletata visita di rito si prosegue sul "corso" fino a sbucare su un crocevia...prendendo a destra e seguendo il flusso si arriverebbe alla Matojanni street e il suo struscio, a sinistra invece si arriverebbe ai mulini per una delle più classiche cartoline cicladiche, mulini e piccola Venezia. Ovviamente si punta a sinistra verso i mulini passando anche per una classica piazzetta adorna di bouganville dove, grazie alla ben nota intraprendenza di nostra figlia, faremo conoscenza con una coppia di ragazzi romani in attesa del traghetto pomeridiano per Naxos. La sua "sfacciataggine" è una costante di tutti i nostri viaggi, dopotutto è impossibile resisterle.. Scattate le più classiche foto ai mulini si scende verso lo scorcio più fotografato dell'isola, il quartiere Alefkandra, dove - "incredibile" ma vero - non ti incontriamo il discendente di Petros, il pellicano simbolo di Mykonos, con fare da guardiano sulla porta di un locale di little Venice?? Ma allora esiste...

l'attore quotidiano e malinconico di questa quinta teatrale

Alefkandra

Alefkandra

Alefkandra

Alefkandra

già Petros..


Cerchiamo la chiesa di Paraportiani nella vana speranza di vederla aperta ma possiamo solo limitarci ad uno sguardo perimetrale a queste 4 cappelle fuse armoniosamente in un insieme omogeneo. La perlustrazione della chora continua: è tutto come nelle attese, bianche case cubiche, balconi fioriti, cortili ombreggiati da un pergolato a volte da un fico, le solite vetrine delle solite boutique, atmosfera cosmopolita...ok..voi che sognate le isole più lontane, placide, che vi cullano al loro ritmo, già sapete che Mykonos non vi avrà mai.

Paradise Beach
 
Nel pomeriggio, sfruttando il comodo servizio bus da Fabrika, ci dirigiamo verso le spiagge di Paradise Beach e Paranga, una scelta obbligata: a quell'ora impossibile raggiungere via bus Kalo Livadi, meglio puntare verso le spiagge con più alta frequenza di bus (ogni mezz'ora in pratica). Alle 3 del pomeriggio situazione molto tranquilla al Paradise, la granularità della spiaggia non mi dispiace, conquistiamo l'ombra della tamerice.


Molti giovani,verso le 5 incominciano le danze sia al tropicana sia nel beach bar a noi più vicino, ragazze che salgono sui tavolini a ballare...il tutto trascurabile, nulla di "trasgressivo", anche se dubito che ci sia ancora qualcosa che possa sorprendermi. Curiosità: c'è un continuo via vai di aerei che in fase di atterraggio passono proprio sopra la spiaggia. Tramite comodo sentiero con belli scorci che si aprono sul mare si può raggiungere Paranga beach giusto per qualche foto.

Paranga Beach

scorci fra Paradise e Paranga Beach
 

Avevo letto che fosse una spiaggia vip (brrr..che vorrà dire?), arrivo e noto subito un pool bar vicino la zona parcheggio e belle ragazze prendere il sole in spiaggia..ah..apro parentesi: bella gioventù femminile vista aggirarsi per i vicoli della chora, eleganti ragazze a volte sofisticate..chiudo parentesi. Rientrati in hotel si esce per lo struscio. Se la mattina l'effetto è sicuramente coinvolgente, al secondo giro già mi annoia vedere il flusso ininterrotto di persone...però vedere così tante belle ragazze renderà la cosa meno pesante (ops ma l'avevo già detto? Ehhh..davvero non si può fare a meno di notarlo). Un gyros pita per cena per celebrare il ricordo di uno dei must di ogni vacanza greca, tanto più che ho una tabella di marcia che prevede circa quindici taverne da provare nelle altre 3 isole (tabella che verrà incredibilmente rispettata..forse esagerando)..posso dunque tralasciare i ristoranti di Mykonos anche se in lista ne avevo uno a Platy Yalos.

La città che dorme

panoramica dal mulino Boni
 
Il secondo giorno ci aspetta Paros. Prima però la mia classica passeggiata mattutina, quando ancora la città è dormiente, mi fa anche dare un ultimo sguardo d'insieme alla città salendo fino al mulino Boni. Lo si può raggiungere prendendo uno delle scalinate che partono ripide dalla Matojanni per una veduta panoramica ma nulla di memorabile.

banchine marmoree per il mercato del pesce


Si può partire per Paros, tutto quello che c'era da vedere nella chora è stato visto: i 5 famosi anemomili/windmill, Alefkandra, la cattedrale (Mitropoli), la chiesa cattolica e Paraportiani, il porto con le sue banchine del pesce marmoree, le tre vie principali: Matogianni, Enoplon Dinameon e Mitropoleos, disposte a ferro di cavallo dietro il lungomare, lo Scandinavian bar, il discendente di Petros beccato..l'eleganza di così tante belle ragazze è stata anche ammirata..si può partire per isole più familiari!

spiaggia di Souvlia – Delfini con il ristorante Magaya

Parasporos
 
A Paros troviamo ad accoglierci Mike. Mi bastano pochi secondi e capisco di avere a che fare con un gran furbacchione istrionico...invece di portarci nello studio a 2 passi dal molo prenotato via booking incomincia a decantarci la sistemazione in un alloggio che lui riserva solo a persone speciali...in pratica ci porta nella sua abitazione, dove ha ricavato diversi monolocali. Debbo dire che non mi ha colto in contropiede (e non sto qui a spiegare il perchè)...comunque ci avvisa che se non ci sta bene domani può portarci negli alloggi del centro che saranno disponibili solo l'indomani ed incomincia a salmodiare, ripeterà 150 volte almeno "if you voglio"..insomma dopo la prima notte potrò scegliere se restare in quel monolocale oppure nell'alloggio del centro.... "if you voglio"...e così mi faccio accompagnare a vedere anche questi alloggi in centro, non prima però di aver visitato la panetteria/pasticceria Aninpautus (o Aliprantis)che ci aveva consigliato Mike (è sulla strada che collega Parikia a Pounta, parallela al lungomare cittadino, di fronte al distributore Avin). A sorpresa, questi sono altre camere ancora, le più "fatiscenti"..la camera è occupata da 3 ragazze inglesi a quell'ora in spiaggia...insomma Mike ha 3 stabili dove sistema i vari ospiti e glissa sulla sistemazione di quello prenotato su booking. Gli chiedo come mai non ci fa vedere quello "pubblicizzato" su booking ed incomincia a dire che a causa della crisi greca molti hanno disdetto le prenotazioni e quindi non si sta raccapezzando più nella gestione delle stesse..va beh..ho inquadrato il tipo, sorrido a denti stretti...in fondo la nuova sistemazione non è affatto male, è a circa 800 metri dall'inizio del lungomare isola pedonale di Parikia, con bella vista sull'insenatura della baia della spiaggia di Souvlia – Delfini, bei tramonti. Questo però comporta una piccola rivoluzione nel programma: avendo la macchina solo dal giorno dopo sarò costretto a dedicare il pomeriggio alla suddetta spiaggia con una visita veloce a Parasporos seguendo un sentiero che parte nei pressi mentre per cena potrei andare al Magaya (direttamente sulla spiaggia di Souvlia-Delfini) e rimandare Ephessus ad altra sera.


Piccoli sacrifici...in realtà il sacrificio alla sera diventa tale perchè decidiamo di andare comunque da Ephessus che dal nostro alloggio dista circa 2,5 km e farseli al ritorno con la bimba che dorme e senza passeggino è stato un sacrificio notevole..ben ripagato comunque..Ephessus è da consigliare, location molto suggestiva, si cena fra le tamerici e "pieds dans l'eau", camerieri gentili, cucina di buon livello, piatti anche della tradizione anatolica..tabbouleh, pomodori e peperoni con ripieno al riso, una salsa alle carote, costolette di agnello, meatballs al forno come da ricetta di Smirne...
Con mezzo litro di retsina conto sui 45 euro. Esame superato a pieni voti!
Ephessus di giorno

tabbouleh


Il giorno dopo facciamo conoscenza con quella che abbiamo eletto la nostra spiaggia preferita sull'isola, Marchelo. Prima però, di buon mattino, dovendo andare a ritirare la macchina a Parikia ne approfitto per un giro più approfondito per i vicoli della chora deserti, salgo verso il kastro e verso la chiesa dalla azzurrissima cupola costruita sui resti dell'antico tempio di Athena e poi torno sul lungomare dove si succedono taverne, bar, locali.
gironzolando per i vicoli della Chora



Torre del Castello dei Franchi

scorci dal Kastro







 
 
La tappa successiva è la chiesa di Ekatontapiliani (o cento porte), il monumento bizantino principale di Paros, con la sua iconostasi. Il buon Mike, che di tanto in tanto ci porta frutta dell'orto, ci aveva già spiegato che venne progettata dallo stesso architetto che realizzò la chiesa di Santa Sofia a Istanbul. Non avevo subito approfondito quanto veriteria fosse l'informazione, però in rete ho trovato una conferma: nel VI secolo Giustiniano per la nuova edificazione (dopo che un incendio aveva distrutto la chiesa originale) scelse come architetto il capo cantiere di Santa Sofia(a sua volta alla terza e definitiva riedificazione sempre per volere dello stesso Giustiniano). La visita al suo interno è stata piuttosto veloce, delle curiose impalcature - non certo un inno alla 626 - non consentivano altro.
 

Ekatontapiliani
 




626 questa sconosciuta
 
 
Uscire dal complesso monumentale ed arrivare sulla "piazza" principale è un attimo, così come dalla piazza addentrarsi nella chora passando per la pasticceria più nota di Parikia. Girovagando per i vari vicoletti che improvvisi si aprono può anche capitare di scorgere la platia immortalata nel film di Genovese (ehmm...potevo stupirvi con effetti speciali ed invece niente). Un consiglio che mi sento di dare: dal lungomare "risalire" verso il mulino dell'Alexandros Cafè e proseguire almeno fino alla chiesina di Agia Anna, piacevoli scorci (anche per il tramonto serale) e diversi vecchi e "nuovi" mulini si presenteranno ai vostri occhi.

Immaturi..il Viaggio


Alexandros cafe

profilo di Parikia con il suo lungomare

Agia Anna




Ritirata la macchina si parte subito verso la spiaggia di Marchelo (che eleggeremo senza indugio alcuno quale nostra spiaggia preferita). Volendo evitare la zona ombrellonata arriviamo a parcheggiare fino al lembo estremo della spiaggia, lì dove c'è il molo d'attracco per i taxi boat da Parikia. Conquistiamo la tamerice (il verbo usato potrebbe sembrar esagerato ma come forse tutti saprete non appena arrivano nel pomeriggio le famiglie greche bisognerà contendersi l'ombra della tamerice) e ci godremo per tutta la giornata un mare dai bellissimi colori.
lembo estremo della spiaggia di Marchelo



I colori di Marchelo
 
Superato il "molo" si aprono inoltre anche delle piccole calette con dei colori che vi lascio immaginare. Postilla: posso garantirvi che le foto non rendomo giustizia ai colori che abbiamo visto alla spiaggia di Marchelo. Per la pausa pranzo assolutamente consigliato fermarsi al Paradise Marchelo club..piatti caldi e freddi, panini oppure un bel piatto di dakos della cucina cretese (e che ci sazia abbondantemente, uno è sufficiente per due viste le porzioni). Il contesto è "elegante", per come possa essere elegante un beach bar, ed è utile per evitarsi le ore più calde in spiaggia.
 

calette raggiungibili da Marchelo


 
Nel pomeriggio viene anche comodo prendere la macchina per raggiungere il piccolo promontorio di Agios Fokas. Vi faranno compagnia, al massimo, pensionati con le proprie sdraie all'ombra e qualche nudista..4,5 persone in tutto in questa spiaggetta sotto il monastero di Agios Sosti.
 


spiaggetta di Agios Fokas


 
Tardo pomeriggio e sera lo dedicheremo al paesino di Lefkes passeggiando piacevolmente nei suoi vicoli. Il primo obiettivo però è individuare O Klarinos, così lasciata la macchina nel parcheggio in un batter d'occhio mi ritrovo sulla piazzetta principale, vedo una farmacia, ricordo che il ristorante dovrebbe essere lì vicino con una scalinata che conduce direttamente sulla terrazza..ok, tutto collima, trovato. Salgo per prenotare un tavolo vista piazza. Possiamo dedicarci alla visita del paesino seguendo il "corso principale" che inevitabilmente ci condurrà alla chiesa principale in una bella piazza ricca di bouganville e di alcuni piacevoli kafenion.
 





 
 
Facendo capolino qui e là nei vicoli scopro varie verandine dove signore di non più tenera età servono propri piatti ad avventori non abituali..forse è vero che come mi hanno consigliato a Parikia se si vuole mangiare bene bisogna proprio venire a Lefkes. E l'esperienza a O Klarinos confermerà questo giudizio. Porzioni generosissime, buona qualità e prezzi incredibili. Hummus di fava, polpette di zucchine (kolokithokeftedes), kontosouvli (carne suina arrostita allo spiedo, tagliata a lama e servita a pezzi con la crosticina croccante), costolette di agnello e moussaka..all'incredibile prezzo di 39€ con vino resinato locale e l'offerta di cocomero/melone bianco e una porzione di yoghurt al miele. Esperienza da ripetere più volte a Paros. Solo per la cronaca segnalo che chi raccoglieva la nostra ordinazione si mostrava sempre più stupito..l'apice è stato raggiunto quanto alla fine gli ho chiesto anche la moussaka :-) Mi son sentito in dovere di giustificarmi che da buon italiano son solito onorare la tavola.. ma eravamo ai primi giorni, si poteva ancora osare.
 

 
Hummus di fava

Kontosouvli

 
Terzo giorno sull'isola..scocca l'ora per Kolymbithres, bisogna vedere queste piscine. Il vento spezza le onde inficiando la bellezza delle acque....fino alle 11,30 le calette sono quasi vuote, poi l'arrivo dei barchini da Naoussa riversa gente. Con il passare delle ore, il calar del vento e la giusta luce riusciamo ad apprezzare meglio un così celebrato sito.
 
 
calette che si susseguono a Kolymbithres

effetto piscina

il molo di attracco


Per sfuggire all'assembramento (sono piccole calette con bizzarre formazioni calcaree e occupate da ombrelloni..il consiglio per meglio godersele è arrivare verso le 10 perchè non troverete ancora nessuno) ci si può anche allontanare verso il versante che affaccia direttamente su Naoussa da dove si aprono scorci suggestivi per belle foto.


bizzarre rocce

versante esposto verso Naoussa

scenografica Kolymbithres



A pranzo decidiamo di ripiegare sulla omonima taverna - non è quella dietro la spiaggia ma bisogna fare qualche centinaia di metri a ritroso tornando sulla strada (la scelta fra le due è stata dettata dalla volontà di seguire i consigli di una nota guida locale..una tale Ornella..). Sono le 13,30 ed essendo i primi clienti scegliamo il tavolo sulla verandina con l'affaccio migliore sulla bellissima baia...a poco a poco vedremo la taverna riempirsi, molti italiani. Volendomi mantenere leggero (ehm) opto per un saganaki ai gamberi come portata principale, una fritturina di piccoli gamberi, una classica insalata greca: 34 euro incluse altre portata minori. Ma ciò che rende questa taverna particolare è la spettacolare vista..perchè non godersela al meglio con un frappè greco fra le mani?


 
 
 
Ormai sazi e riposati puntiamo verso Santa Maria battuta dal meltemi per poi ripiegare verso Mikri Santa Maria più riparata. Qui passeremo qualche ora in compagnia di una famiglia di Grado al loro primo vero "lungo" viaggio dopo la maternità. Ma sono degli habituè delle isole greche...Milos e Karpathos le loro preferite...mi raccontano anche di come siano stati abbordati da un pescatore a Karpathos (poi rivelatosi uno dei più noti ristoratori dell'isola) che con soli 30 euro presentò a cena 2 aragoste solo per loro....io prendo nota
 
Santa Maria Beach
 
Stanchi della giornata? Ancora no.....siamo vicini a Naoussa, dobbiamo approcciare il porticciolo veneziano con i suoi tavolini colorati dislocati ovunque...è una delle cartoline classiche, non possiamo sottrarci al rito. Prima impressione: c'è molto più confusione girando fra i suoi vicoli che non a Parikia, già parcheggiare la macchina (e sono solo le 19) non è così immediato (anche se ho subito beccato un posto liberatosi provvidenzialmente), moltissimi ragazzi italiani in età liceale, prezzi più cari di un buon 40%. Mia figlia intanto si è impadronita della mia Canon e decide di trasformare le vie in un set fotografico per una coppia di giovani ragazzi italiani che volentieri si prestano..



 

Quarto giorno a Paros: È ora di dirigersi verso le spiagge del sud...la bussola, con opportuno magnete posizionato, mi indica la spiaggia di Faragas. Qualcuno l'aveva definita come la spiaggia eletta dagli italiani, ma in realtà di italiani ne ho trovati ovunque sulle spiagge di Paros, anzi potrei direi che è l'isola degli italiani(diversi anche stanziali o con casa di proprietà): gruppi familiari a Parikia, giovanissimi a Naoussa. L'accento denota una chiara prevalenza del settentrione italiano.

Faragas ci accoglie con un beach bar decisamente figo..sulle prime mi lascia perplesso, la tentazione dopo 5 minuti sarebbe di levare le tende e dirigerci verso Tripiti. Sono quasi lì lì per andarmene...ma visto che ci siamo perchè non farci un tuffo? Mai decisione fu più saggia, è bellissimo nuotare in quell'acqua, le trasparenze al largo conquistano ed inoltre basta allungarsi verso i lati (noi avevamo conquistiamo l'ombra in uno dei pochi alberi sul lato destro) che si aprono delle calette deserte dove si può notare meravigliosamente.

colorato scorcio del beach bar

Faragas Beach

è dolce naufragar..

Dubbio amletico per pranzo, ci fermiamo a prendere qualcosa a volo in questo raffinato lounge bar oppure...ma sì oppure! Cerco la taverna En plò, pochi km più a est....Avevo qualche suggerimento, mi intrigava anche la posizione con bella visuale sulla spiaggia di Lolantonis. Arrivo e scatta il colpo di fulmine..suggestivo il colpo d'occhio e la posizione.



D'emblèe decidiamo che sarà la nostra spiaggia per il pomeriggio..prima però..non ci sono molti clienti, dopotutto la spiaggia viene quasi snobbata (male, molto male! Ma meglio per noi che ne godremo la tranquillità), bisogna proprio conoscere la taverna ed arrivarci appositamente. Enplò si presenta con una certa eleganza, la bionda signora parla bene italiano, non è molto affabile, caso più unico che raro visto la grande ospitalità che gli amici greci hanno saputo riservarci...un'insalata greca, calamaro gigante, frittura di alici...la cosa che ricorderemo con più piacere però è la torta all'arancio(buonissima) offerta così come la scelta fra cocomero e melone.



deliziosa torta all'arancio
 
Ci alziamo e in un amen arriviamo in spiaggia, grandi tamerici si offrono a noi con la loro ombra, si possono anche prendere i lettini per riposarsi, siamo in pace. La baia ha dei colori che ci piacciono , in un amen parte la soave "pennica"!
Faragas e Lolantonis due spiagge antitetiche ma ugualmente suggestive.
Dopo un ultimo tuffo riprendiamo l'esplorazione dell'isola per la Golden Beach: ormai è pomeriggio inoltrato, non c'è quasi più nessuno, di certo però questa lunga spiaggia non è adatta agli amanti di luoghi deserti.
 
Golden beach


Piso Livadi con il suo porticciolo e il "parco giochi" sulla spiaggia e la fila di ristoranti sul molo, conferma il suo carattere di spiaggia per famiglie, ritmi rilassati sull'onda di un'altalena ma ci aspetta la pasticceria di Marpissa direttamente sulla strada in corrispondenza della deviazione per l''ingresso nel paese. Solo gente del posto, anziani che discutono nei tavolini sotto il portico..locale carino, i dolci ci tentano e ci sediamo comodamente per una consumazione al tavolo...prezzi irrisori. Sosta consigliata. Soddisfatto il peccato di gola saliamo verso l'alto del paese, foto di rito alla chiesa principale che domina l'abitato per poi ridiscendere verso Marmara e via verso il nostro alloggio

Piso Livadi

Il quinto giorno è riservato all'isola di Antiparos. Mike ci aveva già informato che Tom Hanks e la Bellucci hanno casa sull'isolotto, incamero l'informazione e la cestino. Pochi minuti di traghetto, neanche il tempo di sedersi e si attracca, la traversata si fa in compagnia degli sportivi del ParosKite che hanno vento per i loro denti. Una volta scesi mi dirigo subito alla spiaggia del camping di Antiparos..lascio la macchina nello spiazzo davanti al camping e seguendo il sentiero si arriva alla spiaggetta di Theologos..spiaggia per nudisti..il vento è notevole, c'è come un senso di abbandono e di precarietà, qualcuno potrebbe dire selvaggio.

Attracco ad Antiparos

Theologos

Riprendo la macchina e punto a sud avendo a mente la dettagliata descrizione delle spiagge fornite dalla onnipresente guida locale Ornella, mi segue ovunque, vorrei sapere come fa..ehm ehm..
Il meltemi non ci abbandona, con la "mia" UP vorrei raggiungere non dico Faneromeni ma almeno la Sostis Bay..so che debbo deviare per la spiaggia di Soros e da lì proseguire. Una volta arrivato non vedo alcuna indicazione, c'è uno sterrato in salita incassato che forse dovrebbe essere quello giusto...non mi convince, non sono in vena di perlustrazioni, il meltemi impazza, i colori dell'acqua di Soros che dovrebbe essere fra le spiagge più belle non è che mi convincano molto...mi dico che con questo vento sarà utopistico potere apprezzare il bel mare, meglio evitiarci lo sterrato che si annuncia accidentato e così fermo la macchina a Soros pur storcendo il naso perchè non mi ha colpito. Poche persone ma in prevalenza italiani, ca va sans dire. Primo bagno della giornata per poi subito proseguire verso Agios Giorgios..due ristoranti allineati vista mare, solita lenzuolata di polipi appesi, bel mantello di colori in acqua.

Soros beach

Agios Giorgios




Ci interroghiamo se fermarci a mangiare ma ho in mente Alyki per la cena. Forse cercando un pò potrei trovare una spiaggia nei pressi di Agios Giorgios meritevole, forse c'è...ma preferisco rigirare verso la chora e dare un'occhiata alle altre spiagge elencate nella bibbia puccy per vedere dove fermarci nel pomeriggio..Apantima non mi convince, fa troppo beach club...Glifa invece mi appare all'improvviso sulla strada, ecco potrebbe andare....continuo a ritroso e dalla strada mi appare un bel tratto di mare, poco dopo vedo l'indicazione per la spiaggia di Psaraliki..ok, ho ora due opzioni per il pomeriggio. Il meltemi non impazza più e rende finalmente giustizia a questo mare. Ormai sono le due, si gironzola per la chora di Antiparos alla ricerca di una panetteria.
Nel pomeriggio mi dirigo verso la spiaggia Psaraliki-Panagia, l'ombra delle sue tamerici è un buon conforto, spiaggia lunga, pomeriggio rilassante.


Girando per la chora di Antiparos


Psaraliki
Avevo considerato nel primo pomeriggio anche l'opzione di riprendere subito il traghetto per vedere la lunga spiaggia subito dopo l'abitato di Aliky, a sud est, di cui avevo letto un gran bene...invece rimarrà una delle cose non viste a Paros, insieme alla spiaggia di Lageri ed alle due spiagge più "nascoste" di Antiparos (rimane il rimpianto maggiore non essere arrivati almeno fino alla Sostis Bay). La successione di ristoranti sul molo di Alyki ci creerà solo imbarazzo nella scelta, passeggiando vedrete una successione di polipi, pesci di varie pezzatura, ali di razza appese, acquari dove povere aragoste aspettano di essere prelevate. Mi ero segnato due indirizzi ed ero curioso di vedere anche un terzo le cui recensioni su TA deponevano bene..giro perlustrativo ma forse frettoloso perchè non ho subito notato che solo il ristorante Alyki (il primo su TA e l'ultimo nella successione sul vialetto) ha una vera griglia e non una piastra come gli altri due..una vera brace, un plus differenziale. Non avendo notato questa peculiarità optiamo invece per To Mouragio, dove in compenso i tavoli sono scenograficamente adagiati su una "prua" e ricci di mare e granchi sugli scogli ci faranno compagnia per tutta la sera mentre un bel tramonto scende alla nostra destra.
 



Si mangia discretamente, spesa sui 38€ dove le portate principali sono state un polipo grigliato (un solo tentacolo ahi), pesciolini fritti, sardine..ma vuoi mettere una vera brace? Ed anche i prezzi sarebbero stati leggermente inferiori...La cosa più suggestiva della serata sarà però la passeggiata sulla spiaggia del paese, molto intimo, con in lontananza le luci dei ristoranti in dissolvenza ed ascoltare la voce delle onde godendosi il momento, magari seduti su una comoda panchina. Uno stacco da tutto quello che c'è intorno ma anche, perchè no, (mode on pubblicità anni 80) dalla frenesia della vita moderna anche senza un cynar (mode off pubblicità anni 80) tra le mani.


Il 19 Luglio è il nostro ultimo giorno sull'isola...Prima decisione...prenderemo il traghetto serale delle 22,50 per Naxos così da non spezzare la giornata e poterci dedicare a quello che Paros può ancora offrire, perchè ha davvero tanto da offrire che ci si può dedicare tranquillamente una decina di giorni. Informato della decisione di partire con il notturno Mike "ci viene incontro" offrendoci la camera fino a sera al modico prezzo di 15€ (comodo anche per una doccia rinfrescante) e ci avrebbe anche riaccompagnato al porto visto che dovevo restituire la mia UP verso le 20...e bravo e furbo Mike. La giornata inizia presto, alle 9 si parte per Agia Irini, non mi dispiacerebbe fermarmi nella prima spiaggia, quella della taverna, inserita in una bella baia con una cubica cappella.

Agia Irini

 
 
Di contro ho trovato invece abbastanza anonima quella del camping con le palme. Però Monastiri ci aspetta...ero stato tentato in fase di programmazione di saltarla, avevo visto delle foto con un assembramento tale che mi aveva tolto ogni interesse ed invece è stata la rivelazione dell'isola. Certo arrivi e i bassi fondali della baia che si estendono per decine di metri all'inizio hanno quasi un aspetto paludoso, ma so che bisogna salire verso la cappella della chiesetta di di Agios Ioannis Detis e la sua cupola azzurra. Già oltrepassando il cancelletto si incominciano a notare delle calette che inviterebbero ad una sosta ma lo spettacolo si apre man mano che si raggiunger la cupola, è fantastico, una mantellata di colori! Così come a Santorini si sale sui tetti/terrazze qui bisogna salire sul tetto della cappella con la sua bella cupola che funge da stella polare.
 
 





 
Certo non è una baia vergine ma dimenticando natanti vari ormeggiati è uno caleidoscopio di colori entusiasmanti. Non so neanche quante foto abbiamo scattato con tutti i device vari che avevamo a disposizione...dopodiche via in acqua perchè nuotare in mezzo a quei colori, al largo, lontano dai bassi fondali, è una sensazione che vorresti non terminasse mai. La nuotata più bella insieme a quella fatta al largo di Faragas. Dalla cappella avevo anche visto il sentierino che collegava la spiaggia con il molo d'attracco dei barchini che fanno la spola verso Naoussa e dove sono soliti ormeggiare natanti più imponenti...lì l'acqua sembrava paradisiaca e non mi sorprende che la nostra Katia l'abbia eletta come suo posto preferito...ma noi dovevamo scappare, volevo vedermi Naoussa anche di giorno. I tavolini sul porticciolo che di sera sono presi d'assalto, di giorno esposti come sono alla luce del solo sono desolatamente vuoti restituendo al porticciolo veneziano una sua dimensione autentica con i pescatori impegnati con le proprie reti.
 





 
Ci fermiamo alla panetteria subito prima del ponte, aperto h24 (stessa cosa la constateremo in una panetteria di Fira a Santorini sulla carrabile) e preso d'assalto dai ragazzi quando scendono dal bus o in attesa di prenderlo...qui conosceremo 2 greci-americani di Boston, Kostantino e Kostantina. Logorroici e simpaticissimi..ogni estate cercano di passare almeno un mese girando per varie isole greche e se ci scappa fanno un salto anche nel nostro belpaese.

Il pomeriggio decidiamo, motu proprio, di passare a salutare quella che abbiamo eletto la nostra spiaggia del cuore, Marchelo. Non posso non inserire altre foto di questa spiaggia che mi ha letteralmente conquistato.


 

L'arrivederci all'isola di Paros, però, bisogna darlo sul lungomare di Parikia al suo sunset privilegiato, che ogni sera si offre come naturale set fotografico...
Naxos ci attende


 

I miei must a Paros? Non sarò particolarmente originale nel presentare la lista che segue:
La spiaggia di Marchelo, la star
La baia di Monastiri dall'alto della cupola della cappella di Agios Ioannis Detis
Le nuotate al largo a Faragas e Monastiri
La scenografica vista dalle verandine aperte della taverna Kolymbithres ed En plò a Lolantonis
Le due spiagge antitetiche di Faragas e Lolantonis
Sunset dal lungomare di Parikia
La Basilica delle cento porte
Il porto veneziano a Naoussa e il dipanarsi dei suoi vicoli
La taverna O'Klarinos a Lefkes ed Ephessus a Parikia

ma così inevitabilmente è.




Così l'articolo Golosamente Cicladi Atto I - Paros e Mykonos

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