titolo : ALONISSOS - L’ISOLA PERDUTA
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ALONISSOS - L’ISOLA PERDUTA
di PUCCY – Ornella Baciocchi
Alle origini del mondo nacque un’isola perduta.… i giganti Otos ed Efialte staccarono grandi rocce dalle cime del Monte Pelion e le lanciarono con rabbia in mare, volevano distruggere il mondo e invece regalarono al mondo il meraviglioso arcipelago delle Sporadi. Gli dei rivestirono queste nuove isole di un prezioso mantello dalle mille sfumature di verde e quando arrivarono all’ultima, la più orientale e grande, svuotarono del tutto i loro canestri colmi di profumi: pini, cipressi, querce, lecci, aceri e corbezzoli, lentischi, cisti e ginepri, salvia, timo e origano, fiori per ogni stagione, eriche, orchidee, caprifogli, papaveri, ciclamini, gladioli e nigelle, nacque uno dei più bei giardini del mondo… La tradizione vuole che i primi abitanti di questo paradiso terrestre fossero Cretesi, arrivati nel 16 secolo a.C. dal mare al comando del mitico re Stafilo, figlio di Arianna e Dioniso, che battezzò l’isola col nome di IKOS e vi piantò l’unica pianta che mancava, la vite. I fieri Micenei arrivati in seguito dal continente preferivano chiamare l’isola ACHILLIODROMIA per ricordare a tutti che il padre di Achille, Peleo, era vissuto proprio qui, in un Castello Rosso, fino alla fine dei suoi giorni. Vennero poi i giorni dei pirati di Skyros, i rudi Dolopi, che vi stabilirono il loro quartiere generale e vennero i Romani che ne fecero una terra di esilio. Vennero gli anni bui del Medioevo quando l’isola scomparve dalla memoria, priva di nome e storia, solo un rifugio di preghiera e isolamento per i monaci e gli eremiti provenienti dal Monte Athos. Nel 1453 i Veneziani la ritrovarono col nome di DHIADHROMI ma nel 1538 furono costretti a consegnarla al Corsaro Khayr al-Din Barbarossa che dopo aver razziato e trucidato gli abitanti, abbandonò l'isola nelle mani dei Pirati, sia locali che saraceni, che per secoli, nascosti nelle infinite insenature e grotte, seminarono il terrore in tutto l'Egeo settentrionale. Agricoltori, pastori e pescatori, case e chiese ricomparvero timidamente sull’isola nel 1816 quando la Guerra di Indipendenza che infuriava per tutta la Grecia portò su questa “ultima spiaggia” diversi rifugiati in cerca di salvezza Nei loro diversi idiomi dialettali il nome dell’isola suonava come Liadhromia, Hiliodhromia o Heliodromi, forse storpiature degli antichi nomi, ma nel 1832 arrivò la liberazione e anche il nuovo nome di ALONISSOS, un nome antico, si dice, un nome che, in realtà, non le era mai appartenuto. Ma all’umile e laboriosa società agricola poco importava del nome, si viveva in povertà ma in pace, si allevavano animali, si coltivava la terra e si era anche ripreso a produrre vino come ai tempi del mitico Re Stafilo…. nel 1950 arrivò sull’isola la terribile filossera che in soli 10 anni distrusse tutte le vigne e nel 1965 un tremendo terremoto rase completamente al suolo molte case e l’intera Chora: 50 anni fa l’isola perse tutto e tornò alle origini del mondo. Sembrava non dover più risorgere Alonissos, invece agli inizi degli anni '70 arrivarono i primi turisti e pian piano una nuova vita, sempre più lontana da quella dei campi e delle vigne … Una lunga storia quella di ALONISSOS, una storia che ora sembra ricominciare da capo, quanti nomi per questo piccolo lembo di terra nell’Egeo, tanti nomi come si trattasse di tante isole diverse, vissute da uomini diversi e in tempi diversi, in un certo senso è proprio così, un’isola sola vissuta molte volte… e molte volte perduta… perduta anche per noi, quando dalla nave che ci riporta a casa la vediamo svanire pian piano nella foschia, come un bel sogno al mattino, con il suo prezioso mantello dalle mille sfumature di verde…
VOLOS
Dopo un inverno che sembrava non finire mai e una primavera timidissima, arriva sabato 16 giugno e il nostro aereo Ryanair parte alle 7.00 da Bergamo diretto a Volos portandoci finalmente verso l’estate. Alle 10.00 locali atterriamo, puntualissimi, dopo 2 ore effettive di volo sopra verdi vallate e montagne ancora spruzzate di neve, segno che anche qui l’inverno è stato particolarmente lungo e rigido. L’aeroporto di Volos è piccolo, nuovo e funzionale, collocato in una piana vicina al mare, fra la località balneare di Nea Anchialos e la cittadina di Almyros. All’uscita dell’aeroporto trovate di fronte a voi il parcheggio delle autovetture a noleggio e la stazione dei taxi, sulla destra c’è il pullman di linea della Ktel che porta a Volos. Per arrivare al centro della città e al porto da cui partono i collegamenti per le Sporadi ci sono 35 km giusti. Il bus della Ktel è sicuramente il mezzo più economico, il biglietto costa 5 euro a testa e si acquista all’interno dell’aeroporto o sul sito, i posti sono numerati quindi è inutile affollarsi vicino al bus per cercare di prendere posto, gli orari sono in coincidenza con l’arrivo / partenza dei diversi voli, pertanto quando il bus è pieno parte. Con il pullman ci vogliono almeno 40 minuti per arrivare alla stazione bus e poi altri 20 minuti di cammino per arrivare al molo di imbarco. Il taxi è sicuramente il mezzo più comodo ma, considerata la distanza, il costo è piuttosto elevato, 40 / 50 euro: se si trovano compagni di viaggio disposti a dividere la spesa si può però prendere in considerazione, soprattutto se non si ha molto tempo o non si vuole fare il tratto di strada a piedi. Dato che abbiamo in programma di prendere il catamarano Hellenik Seaways delle 12.00 con arrivo ad Alonissos alle 15,30, Aldo si mette in fila per acquistare i biglietti del bus ma abbandona subito e volentieri l’impresa perché una giovane coppia gli chiede se siamo disponibili a dividere il costo taxi… fatta, 20 euro a coppia e arriviamo in un baleno al molo di imbarco, abbiamo tutto il tempo di acquistare i biglietti del catamarano, mangiare un boccone in tutta calma e guardarci un po’ in giro. Non è la prima volta che capitiamo a VOLOS e non possiamo definirla una bella città, ma conserviamo il ricordo gradevole di una giornata passata a zonzo per le sue vie in attesa di un imbarco per Skyathos. La città è situata in fondo all’immenso golfo Pagasitiko ed ha un importante porto commerciale e passeggeri, quando si arriva sul lungomare di fronte al molo dove ci si imbarca per le Sporadi si resta colpiti dalla lunga schiera di palazzi condominiali che sembra non finire mai. Non c’è quasi nulla di caratteristico e sembra impossibile di trovarsi sul sito dell'antica IOLKOSla città della principessa Alcesti e donde partirono i mitici Argonauti alla ricerca del vello d'oro. Di tali leggendarie origini resta oggi solo il nome del lungomare di Volos, Argonaftòn,il lungomare degli Argonauti. Volos però non è nota solo per il mito degli Argonauti ma anche per aver dato i natali nel 1888 al pittore Giorgio De Chirico il cui padre era a quel tempo impegnato nella costruzione della ferrovia del Pelion. Non molto lontano dal porto trovate ancora intatta la graziosissima stazione di Volos realizzata nel 1882 su progetto dell'ingegnere Evaristo de Chirico e diventata un'attrazione turistica dopo il restauro e la riapertura di un tratto della storica ferrovia con locomotive d’epoca. Se avete tempo, nelle stanze del piano superiore della stazione è stato allestito un minuscolo museo con cimeli e materiale ferroviario dell'epoca. A nord est della stazione ferroviaria, se avete desiderio di conoscere un luogo non turistico, si estende il sobborgo di Nea Ionia, rinomato per i suoi "mezedopolia", locali in cui si servono spuntini (mezedes), “tsipouradika”, locali ove si serve tsipouro, un liquore simile all'ouzo ma a maggiore gradazione alcolica, e “rakadika”, taverne caffetterie di tradizione cretese in cui si mangia bevendo raki. Troverete qualche locale del genere anche nella zona del porto e sul lungomare. VOLOSper molti turisti rimane sempre e solo un semplice luogo di passaggio a cui non dedicare la minima attenzione, ma se vi capita di rimanerci una mezza giornata, osate andate controcorrente e passeggiate per le sue vie centrali, curiosate nei negozi, infilatevi in uno dei suoi localini all’ora in cui gli impiegati vanno a pranzo, non perdete l’occasione di entrare in contatto con la vita di una città ben lontana dagli stereotipi turistici e per questo espressione di autentica vita. Oggi però non abbiamo molto tempo, alle 12.00 precise il catamarano suona la sirena della partenza e salpiamo scivolando su un mare piattissimo, liscio come l’olio… mi abbandono ad una poltrona vicina al finestrino da cui entra un gradito raggio di sole a contrastare il gelo dell’aria condizionata e cullata da questo benefico tepore riesco ad annullare ogni pensiero e a chiudere gli occhi beata… finalmente sono in vacanza…
PATITIRI
Quando giungiamo in vista di Alonissos mi risveglio di colpo dal torpore e mi incollo al finestrino per cercare di indovinare paesini, baie e luoghi a lungo studiati sulla cartina geografica e lungamente immaginati nelle sere invernali ma non vedo neppure una casa, solo alture rivestite da un fitto mantello di vegetazione. Le case appaiono tutte insieme e improvvisamente quando il catamarano vira bruscamente di 90 gradi e si infila in una profonda e riparata baia: eccoci a PATITIRI, l'approdo per tutti coloro che arrivano ad Alonissos.
Arrivati al capolinea mi rendo conto che, dopo le fermate di Skyathos e Skopelos, siamo rimasti proprio in pochi sul catamarano e una volta sbarcati sul piazzale del porto sembriamo ancora meno, tutti hanno qualcuno che li aspetta col cartello in mano, noi, come sempre, non abbiamo prenotato nulla e ci guardiamo intorno... Un ometto bruno comprende subito che siamo italiani e che stiamo cercando una sistemazione, parte deciso con i convenevoli di rito e in un idioma greco-spagnoleggiante ci offre una stanza a due passi dal porto per € 25, ce la indica anche “è proprio quella bianca con la palma che spunta fra le case…” seguiamo Kostas che sale a piedi per una stradetta asfaltata e dopo neppure 100 metri dal molo eccoci a ELLI ROOMS. La casa è centralissima ma in posizione elevata, quindi ventilata e tranquilla, ci si arriva anche tramite una scalinata-scorciatoia che sale dalla via principale. Ci sono 6 camere in tutto, tutte al piano superiore e Kostas abita proprio di sotto, pronto ad ogni necessità, La camera che ci viene offerta è semplice e pulita, arredo essenziale, unici confort frigorifero e aria condizionata, ma, cosa fondamentale, ha il balcone rivolto ad est con vista verso il porto e il mare. Affare fatto. Molliamo tutto e, indossato il costume, scendiamo subito alla graziosa spiaggia del paese: una stretta striscia di ciottoli bianchi lambiti da un mare verdissimo e trasparentissimo. La spiaggia è proprio di fianco al molo di attracco delle barche, ben protetta da una alta falesia bordata di pini e chiusa alle spalle da un muricciolo su cui si affacciano 4 o 5 taverne, poco più in alto il bell’edificio bianco del Museo del Folklore. Il lido è frequentato soprattutto dagli abitanti del paese, pochissimi i turisti,stendiamo l’asciugamano fra le famigliole con i bambini e facciamo il bagno fra gruppetti di ragazzotti che si divertono in acqua: è il primo contatto con il meraviglioso mare di Alonissos e ci pare già talmente bello questo specchio d’acqua fra le case che non osiamo immaginare come possa nelle baie più solitarie dell’isola.
PATITIRIè il paese più importante dell’isola e ci vive la maggior parte dei suoi 3.000 abitanti, ma quando vi si arriva può deludere perché, a parte il mare spettacolare della sua baia, non ha proprio nulla di pittoresco e sembra essere poco più di uno scalo per i traghetti con una fila colorata di alberghi, ristoranti e caffè tutti disposti intorno al porto. Solo dopo si percepisce che lungo le falde del colle che chiude la baia si snocciola un paesone in piena regola, fornito di tutto il necessario, negozi, market, libreria, parrucchiere e fornaio, banca e ufficio postale, molto genuino nella sua vita quotidiana non declinata ad uso turistico. Proprio per questo suo essere molto “paesana” e non propriamente “turistica”, PATITIRI, è stata per noi una cittadina piacevole da vivere e da esplorare a piedi, tra le viuzze e le scalinate che si infilano fra case comuni, bianche e senza pretese.
Lo stesso nome di Patitiri è legato alla vita quotidiana della sua gente, infatti significa “torchio”e ricorda a tutti che Alonissos, prima di essere una meta turistica è stata una terra di agricoltori, che qui a Patitiri le olive diventavano un profumatissimo olio, insomma, che Patitiri era un po’ la zona “industriale” dell’isola. Infatti fino al 1965 la maggior parte della popolazione non viveva qui al porto ma nell’antico villaggio situato 4 km più ad ovest, alto sulla collina, la Chora. Fu un tremendo terremoto che in quell'anno costrinse la gente ad abbandonare le storiche case di pietra del tutto distrutte e a trasferirsi in quelle di cemento, anonime e sgraziate, costruite dal governo alle spalle della baia di Patitiri. Con gli anni ’70 arrivano i turisti e Patitiri da paese nato per necessità diventa immediatamente il centro principale e il capoluogo dell’isolasviluppandosi ulteriormente intorno al suo porto e fino ai vicini Roussoum Ghialos e Votsi che quasi sono oggi un tutt’uno con Patititri. Non è subito facile orientarsi nel dedalo di stradine che serpeggiano fra questi 3 borghi distribuiti su tre insenature consecutive e separati da collinette, solo guardando la foto di un volantino pubblicitario ci siamo fatti un’idea ben precisa della zona.
La vita dei residenti di Alonissos e quasi tutto il pur limitato movimento turistico sono pertanto tutti concentrati qui, nella parte meridionale dell’isola, meno aspra e meno esposta ai venti di nord-ovest che talvolta soffiano furiosi. Per il resto Alonissos, anche se è la più grande delle 3 Sporadi, è un'isola pressoché disabitata, stretta e lunga, 20 km di lunghezza e 4,5 km nel suo punto più largo, c’è una sola strada che la percorre da sud a nord, dalla Chora a Gherakas, e da questa strada principale si dipartono a pettine tutte le piccole deviazioni che portano alle diverse spiagge e baie. Andiamo in cerca di uno scooter e noleggiamo da Albedo Travel per € 17 al giorno un Kymco 125 nuovo di pacca e con capiente bauletto, poco più avanti gli scooter costavano €15 ma erano un po’ vecchiotti. Dotati di mezzo, il successivo acquisto, fondamentale per esplorare ogni angolo dell’isola con cognizione di causa, è una buona cartina dell’isola e stavolta optiamo per la mappa della “Terrain”, ma entrata nella libreria non resisto alla tentazione di acquistare anche la “Guida di Alonnisos” di Bente Keller illustrata dai suoi bellissimi acquarelli e con emozionanti foto d’epoca. Così, muniti di scooter, mappa e guida turistica possiamo iniziare la nostra esplorazione, felici al pensiero che ogni mattina l’unica preoccupazione sarà la scelta di quale spiaggia e luogo visitare.
GHERAKAS
La mattina di buon ora si parte alla scoperta dell’isola: il cielo è limpido e il sole splende, ma l’aria è molto fresca e il giubbino di jeans ci sta benone. Decidiamo di iniziare dal punto più lontano da noi, quindi andremo dritti senza soste fino all’estremo Nord dell’isola, a Gherakas, fin dove finisce la strada. Dopo solo un kilometro di strada, finite le case di Votsi, siamo completamente inghiottiti dalla pineta e da un profumo intenso di resina, non a caso il monte alla nostra destra si chiama Pefko (Pino). La strada inizia ad offrire splendidi panorami verso il mare e l’isola di Peristera, lontano sull’orizzonte si intravede persino il lungo profilo di Eubea e ancora più in fondo la selvatica Skiros. Il paesaggio è dolcissimo, quasi lacustre da tanto l’acqua è immobile e argentea nelle prime luci del mattino: ci fermiamo a respirare con piacere quest’aria pura e umida, profumata più di bosco che di mare. Tutta la regione meridionale dell'isola è ricoperta da un fitto manto di vegetazione costituito soprattutto da grandi alberi, pini, querce e conifere, poi, man mano che ci si sposta verso nord la vegetazione diventa più bassa e cespugliosa, fino a diventare bassa macchia mediterranea spazzata dai venti intensi che spirano da nordest.
Il percorso che porta da Patitiri a GHERAKAS, oltre ad essere molto panoramico, è godibilissimo poiché la strada è di buon asfalto e ampia, in tutto sono 20 kilometri e si percorrono molto velocemente. L’isola termina quasi bruscamente con due belle cime, il Monte Analipsi, 352 mt, e il Monte Vighla, 317 mt, separati da una piccola radura in cui si apre la riparata baia di Gherakas con il suo profondo fiordo. Nonostante la presenza di una piccola area pianeggiante e di un magnifico porto naturale, a Gherakas non c’è traccia di paese, ma solo qualche costruzione e fattoria sparsa sule pendici retrostanti coperte di ulivi.
Qui un tempo c’era una grande produzione di olive e c’è ancora un vecchio frantoio ormai quasi del tutto distrutto, primo segno di un mondo scomparso. La strada asfaltata finisce praticamente sulla spiaggia, una lunga striscia di ciottoli chiari, non particolarmente attraente, senza un filo di ombra e nessun tipo di attrezzatura, quando ci arriviamo, l’unica presenza umana è il proprietario della cantinetta che sta sistemando le sue cose e qualche poltroncina di plastica bianca sotto una semplice veranda. Lungo il lato meridionale della baia corre un lungo molo popolato da barchette e piccoli pescherecci, i pescatori sono intenti nella quotidiana opera di sistemazione delle loro reti gialle: i gesti di un tempo e di sempre, un rito che si perpetua immutato nel tempo e nel totale silenzio di questo fiordo scuro…. starei le ore a guardarli, incrocio lo sguardo di uno di loro e il sorriso sereno che Capitan Dimitri mi regala è uno dei più bei ricordi di Alonissos.
Captan Dimitri |
Riprendiamo la stessa strada e ritorniamo lentamente verso sud godendo con più calma dei dolcissimi panorami fati di mare, monti e cielo. Incontriamo numerose caprette, ben pasciute e con il mantello lucidissimo, poco oltre incrociamo una fattoria. Ci fermiamo incuriositi dai numerosi palloncini appesi sotto il porticato… ma non si tratta di palloncini, sono le forme di mizithra, il particolare formaggio di capra locale che viene messo in reti ad asciugare all’aria aperta.
Una rigogliosa e variegata vegetazione di bassi alberelli, cespugli di corbezzolo e bei lentischi pieni di bacche rosse ci accompagna poi fino alla chiesetta di Agios Georghios che è situata nel punto più elevato della strada, 350 metri di altezza, e da cui si domina un bel panorama verso il lato sud-est di Alonissos e le vicine isolette. Continuiamo per altri 3 km e prendiamo la deviazione asfaltata che, con una bella serie di curve, scende verso le 4 case di Mourterò e le 4 pietre del sito archeologico di Garbitses per continuare poi lungo costa fino alla famosa spiaggia di Agios Dimitrios.
AGIOS DIMITRIOS
La spiaggia di AGIOS DIMITRIOSappare da lontano e sorprende con la sua forma originale, una sottile lingua bianca che si protende luminosa nel mare: il paesaggio è magico, qui lo specchio di mare è davvero un grande lago azzurro con capricciose sfumature blu intenso, un quadro molto suggestivo incorniciato dall’ondulato profilo di Alonissos, Peristera e, in fondo, Giura e Kira Panagia.
Man mano che ci avviciniamo la piccola penisola rivela però la sua vera forma: non si tratta infatti di una stretta e lunga striscia di sabbia ma di una tozza penisola a forma di cuneo, orlata da una bellissima spiaggia di ghiaietto bianco e bassi cespugli con al centro una piccola zona umida. Qui un tempo vi facevano sosta vari uccelli migratori attratti dall'abbondanza di sorgive dolci nei paraggi che, oggi, pare siano quasi del tutto prosciugate.
Agios Dimitrios dall’alto |
Agios Dimitrios dista 16 kilometri da Patitiri ed è facilmente e comodamente raggiungibile sia in auto che in scooter, come lo sono la maggior parte delle spiagge di Alonissos a dispetto di certi fuorvianti racconti “avventurosi”. La strada asfaltata termina poco prima dell’accesso alla spiaggia e poi continua sterrata girando tutto intorno alla penisola, per cui si può parcheggiare auto o moto persino dietro i cespugli che danno sul mare: più comoda di così... Sul lato nord della penisola non ci sono costruzioni, mentre sul lato sud c’è un gruppo di graziosissimi studios, una piccola taverna dove si può fare uno spuntino e un baretto ancora chiuso. Pare che la spiaggia in alta stagione sia attrezzata, ma a giugno non troviamo traccia di ombrelloni e lettini, solo una cabina per cambiarsi e i cespugli che offrono qualche piccola zona d’ombra. Il litorale è piuttosto stretto ma lungo, pertanto i turisti di inizio stagione quasi scompaiono, il fondale è ciottoloso e degradante, ideale sia per un bagno tranquillo che una lunga nuotata. Dal nostro zaino e dal bauletto dello scooter tiriamo fuori di tutto, stuoiette, libri, scarpette di gomma, boccagli e maschere, stavolta ci siamo portati persino un piccolo materassino gonfiabile: è il nostro primo, vero, giorno di mare, siamo decisi a godere appieno del relax marino che questo luogo immensamente acquatico suggerisce. Già, qui la vera protagonista è l’acqua, semplicemente fantastica, puro cristallo senza la minima increspatura, stando sdraiati sulla punta sembra di essere su una grande zattera ghiaiosa abbandonata alla deriva…
Così, stesa al sole, contemplo estasiata il mare di Agios Dimitrios, immobile e fermo: ad Agios Dimitrios tutto è fermo e tutto si ferma, si fermano i gesti, i pensieri, le parole, le ansie e i progetti, si ferma il tempo e quasi si ferma il battito del cuore per non fare rumore, ad Agios Dimitrios tutto si ferma.
STENI VALA
Dalla spiaggia di Agios Dimitrios al piccolo paese di Steni Vala la strada corre bassa lungo la costa offrendo begli scorci sull’isola di Peristera e questi 5 kilometri di asfalto sono l’unico tratto di vera e propria strada costiera di Alonissos. Più o meno a metà c’è il minuscolo paese di KALAMAKIA, fatto di 5 case, ma davvero 5, strette fra mare e ripidi pendii, un molo di frangiflutti e un paio di taverne che servono pesce fresco e piatti tradizionali. STENI VALA è invece un vero e proprio paesetto con chiesa e ambulatorio, ci arriva il bus comunale e si può trovare alloggio in studios e rooms, ci sono due market molto forniti, un campeggino ben ombreggiato e quattro belle taverne in fila sul molo. Alle spalle della spiaggetta e vicino al campeggio, c’è uno dei tre centri del MOm, la società ellenica per lo studio, l’osservazione e la protezione della foca monaca, compreso un ambulatorio specializzato e l'ormeggio dell’Odissea, il battello attrezzato per il soccorso di animali feriti e il recupero di cuccioli orfani. Proprio in questo centro sono stati curati e poi liberati due famosissimi cuccioli, Efstratia, rimessa in libertà nel 1992, e il famoso Theodoros, la vera star di Steni Vala e la più fotografata delle foche di Alonissos, che pare amasse il suono del bouzouki e non disdegnasse le carezze.
Tutti i “servizi” del paese sono simpaticamente raffigurati in una edizione casalinga delle nostre mappe “tutto-città” appesa sul muricciolo del porto.
Ma non immaginatevi una località turistica, Steni Vala è rimasta nella sostanza un villaggio di pescatori con semplici casette affacciate sulla minuscola insenatura, simile a un piccolo fiordo, che si apre sullo stretto di mare che separa Alonissos da Peristera, un posticino grazioso e molto tranquillo, senza traffico e rumori di sorta, non ancora asservito alle esigenze del turismo di massa. Certo i suoi abitanti hanno iniziato ad affittare camere e i pescatori a portare a spasso i turisti con i loro caicchi, le massaie tentano di convertirsi in cuoche specializzate in piatti marinari lontani dalla loro tradizione culinaria, ma tutto rimane nei limiti di una improvvisata e stagionale impresa familiare. Uniche concessioni istituzionali al turismo sono le barche attraccate al molo che effettuano le visite alle zone accessibili del Parco Marino e soprattutto alla dirimpettaia Isola di Peristera (Isola della Colomba) e le attività sportive organizzate con istruttori – accompagnatori, tutto a cura di Ikion Group che ha il suo quartier generale nel negozio Ikion sul porto. Anche qualche barca a vela o catamarano arriva ad ormeggiare al molo di Steni Vala e talvolta si avvicina al suo porticciolo qualche lussuosa imbarcazione privata con ricchi passeggeri a caccia di luoghi poveri, ma solitamente questo sonnolento paese si anima solo all’ora di pranzo, quando vi arrivano le barche delle escursioni provenienti da Patitiri, solo in questo momento l’aria si riempie improvvisamente di voci, di tintinnare di piatti, di fumo delle griglie e di profumo di polipo o carne alla brace. In effetti se non si soggiorna a Steni Vala, vale la pena di venirci almeno per un pranzo, oltre ai piatti tradizionali della cucina greca qui si trovano sempre in menù gamberi, calamari ripieni, stufato di polipi, sardine, pesce povero di giornata, aragoste e spaghetti al sugo d'aragosta. Escludiamo “Tassia”, vicina alla fermata del bus e occupata da un gruppo in escursione organizzata, e scegliamo “To Paradosiako”, con classiche tovaglie a quadretti bianchi- azzurri e sedie turchesi, comunque sarebbe stata perfetta anche la vicina “Sossinola” come l’ultima, “To Fanari”, appoggiata agli scogli… Dopo aver guardato il menù in modo piuttosto distratto, più per rito che per necessità, ordinati i nostri piatti, ci perdiamo nella contemplazione dello specchio immobile di mare illuminato dalla esplosione di luce che solo il cielo di giugno riesce a regalare. Niente al mondo è più piacevole del pranzare in una semplice taverna vicino al mare, nell’ora più calda della giornata, protetti dall’ombra di una pergola e con gli occhi fissi nella luce…
GLIFÀ e AGIOS PETROS
In sostanza Steni Vala, che dista solo 10 km dal capoluogo, può rappresentare una buona alternativa di soggiorno rispetto alla Chora, Patitiri e i limitrofi Rousoum Ghialos o Votsi. Oltre al totale relax, altro vantaggio per chi soggiorna a Steni Vala è quello di poter andare a piedi a due belle spiagge e molto diverse fra loro. Dal porto di Steni Vala, in soli 5 minuti a piedi, semplicemente scavalcando la collinetta del paese, si raggiunge GLIFÀ, una bella, ampia e luminosa striscia di ciottoli bianchi lambiti da un bellissimo mare limpido e abbastanza profondo, pennellato di verde e blu. Alle spalle della spiaggia c’è una piccola zona pianeggiante coltivata a orti con qualche casa circondata da alberi da frutto e ulivi, si trovano stanze in affitto e una taverna vista mare. Forse perché meno appariscente di altre, questa spiaggia, anche se vicina al paese, è generalmente poco frequentata e spesso consente di godere il mare in assoluta solitudine, da non sottovalutare poi che, grazie alla retrostante zona pianeggiante, qui il sole dura da mattina a tramonto.
Dalla spiaggetta in fondo al porto di Steni Vala, invece, seguendo una indicazione di legno, si prende un sentiero lastricato e appena superato il promontorio si scende alla spiaggia di AGIOS PETROS. Ci vogliono 15 minuti per raggiungere a piedi questa spiaggia che è situata al fondo di una valle ricoperta da fitta vegetazione di pini, cipressi, ulivi e alberi da frutto, fra cui fanno capolino alcuni studios e belle case tradizionali di pietra ristrutturate per ospitare turisti. In questa località la strada principale corre molto alta rispetto alla spiaggia e l’accesso a queste appartate strutture è per ripide stradette private. Se pensate di volervi ritirare dal mondo questo può essere un buon posto, avrete silenzio assoluto, un bellissimo panorama sulla baia e sull’isola di Peristera, una spiaggia meravigliosa sotto casa ma dovrete tener presente che per ogni necessità dovrete scalare col vostro mezzo, non è un eufemismo, le stradette che portano a quella principale o fare a piedi il sentiero per Steni Vala. Tornando alla baia dobbiamo dire che è molto bella, una striscia strettissima di sabbia e ciottoli chiari lambiti da un mare cristallino color smeraldo, meglio però venirci la mattina perché viene messa presto per gran parte in ombra dai grandi alberi e dalla montagna retrostante. Sul lato destro della baia c’è un grande scoglio isolato che invita allo snorkeling e un pontile a cui fan sosta le barche delle escursioni organizzate e quelle del diving di Steni Vala. Incontriamo sulla spiaggia una coppia di giovani bergamaschi, già visti sul catamarano, che soggiornano proprio in una delle strutture di Agios Petros e gli diciamo che invidiamo molto la loro sistemazione. Si mettono a ridere e ci raccontano che al loro arrivo il taxista li ha lasciati sulla strada principale rifiutandosi di scendere per la stradetta e sono poi stati recuperati dai proprietari degli studios con una specie di trattorino, la mattina erano risvegliati dal canto dei galli e dal chiocciare delle galline, potevano fare colazione con le uova recuperate dal pollaio e cogliere la frutta, ma ogni volta che dovevano risalire la stradetta con lo scooter era una vera impresa. La loro conclusione è stata che questa suggestiva location, prenotata su booking affascinati dall’idea della totale tranquillità, si rivelava ideale per chi avesse in mente una vacanza di vero isolamento e trekking, un po’ meno adatta a chi, come loro, avevano sì desiderio di tranquillità ma anche voglia di esplorare l’isola e goderla un minimo anche la sera cenando in taverna e incontrando qualcuno con cui scambiare due parole, visto poi che l’isola era tutta tranquilla…. insomma alla fine avrebbero preferito rimanere a Patitiri o Chora.
TZORTZI e LEFTOS GHIALOS
Ai piedi del Monte Pefko ci sono queste due bellissime baie, vicinissime ma molto diverse, non solo per i colori ma anche per l’ambiente che offrono, non ci sono sterrati da percorrere e con il proprio mezzo si arriva comodamente fino alla spiaggia. Per raggiungerle si prende, dalla strada principale, una deviazione, ben segnalata, che subito dopo si biforca: a destra Tzortzi, a sinistra Leftos Ghialos, 6 km da Patitiri. Prendiamo prima a destra e scendiamo per 1,5 kim senza intravedere nulla, quando poi sbuchiamo nel parcheggio a ridosso della spiaggia, a prima vista, TZORTZI ci lascia un po’ perplessi. La spiaggia non ha attrezzature, solo una cabina per cambiarsi, alle sue spalle, sotto grandi ulivi, ci sono i tavolini di una ruspante taverna che ha allestito anche una sorta di veranda, forse perché è inizio stagione ma l’insieme ha più un aspetto dimesso piuttosto che rustico, anche se i gestori sono molto cordiali e sorridenti. La baia è molto ampia, quasi 2 kilometri di linea, su cui si affacciano la spiaggia principale, che è una stretta striscia di sabbia mista a ciottoli, e una serie di calette divise da scogli e pini. La sua collocazione le regala protezione totale dai venti, offrendo un mare cristallino e calmo, ideale per nuotare o fare snorkeling, il fondale digrada dolcemente e consente di toccare per un lungo tratto, l’acqua è tiepida e immobile. Insomma Tzortzi ha tutti i requisiti della spiaggia perfetta, eppure a primo impatto qualcosa non convince, sembra non avere un suo carattere. Quando poi la vedremo dall’alto ne capiremo invece il segreto... Dalla spiaggia risaliamo fino al bivio e imbocchiamo la strada per Leftos Ghialos che, dopo un kilometro, offre una magnifica veduta sulla baia di Tzortzi: uno vero spettacolo !!!
Tzortzi |
Ora comprendo che Tzortzi, è come una grande stanza piena di bei mobili di stili completamente diversi che, visti da vicino, in qualche modo “bisticciano” fra di loro, ma se si osserva il tutto da lontano gli elementi singoli si coniugano fra loro in un’armonia generale che affascina. Proprio così, cambiata la prospettiva Tzortzi si trasforma nella più bella baia di Alonissos. Ci fermiamo incantati a contemplarla e solo ora riusciamo a vedere bene, in tutta la loro bellezza, l’acqua trasparente e chiara, azzurrissima a riva quasi perdersi nel cielo, le pennellate di blu che si intensificano mano a mano che si va verso il largo, la serie di minuscole e intime spiaggette celate dalle rocce e dai pini, la cornice verde della baia, le rocce rosse del Kokkinokastro e quelle bianche della spiaggia di Katerninas Vala: da quassù è tutto un altro mondo…
Appena doppiato il promontorio LEFTOS GHIALOS buca gli scuri alberi di pino con il suo candore accecante e il contrasto colpisce senza riserve. Anche qui la strada asfaltata finisce a ridosso della spiaggia e nel parcheggio del beach bar–taverna Dolopes e del ristorante Eleonas, entrambi dall’aspetto molto glamour, molto frequentati e al tempo stesso molto discreti. Il ristorante Eleonas ha un aspetto molto ecologista con deliziosi arredi in sintonia cromatica con i bellissimi ulivi sotto cui sono disposti i tavolini, tutti laccati di bianco e decorati da vasi con piccoli ulivi; il Dolopes ha un aspetto vagamente hollywoodiano con ampi ombrelloni, lettini di legno con soffici materassi bianchi, il pool bar Island e la musica internazionale molto soft di sottofondo.
Taverna Eleonas a Leftos Ghialos |
Ma quello che fa veramente piacere è che tutto questo elegante “ambaradan” se ne sta nascosto fra alberi e arbusti lasciando la spiaggia completamente sgombra, immacolata, vergine e pura. A Leftos Ghialos nulla turba il netto contrasto cromatico fra il bianco candido dei ciottoli e il verde intenso dei pini che scendono fin sul mare, il mare stesso è un verde smeraldo, persino i bagnanti sembrano aver il timore di rompere questa perfezione, scendono a riva, si bagnano e poi spariscono… Per i miei gusti Leftos Ghialos è una spiaggia bellissima, rispetto a Tzorzi è molto più raccolta, una grande “U” disegnata da alte rive, praticamente una grande vasca perfetta per il nuoto, volendo è anche un buon posto dove passare la giornata se si è in vena di vizi e comodità, passando dai bei tavolini della taverna Eleonas per un pranzo tradizionale al pool-bar Island del Dolopes per l’happy hour a base di mojito o una merenda con waffle miele e yogurt.
KOKKINOKASTRO
Kokkinokastro, il Castello Rosso, è forse il luogo più particolare e affascinante di Alonissos, sicuramente quello dove si percepisce inequivocabilmente la presenza delle isole perdute nella notte dei tempi e dei loro sussurri fra lo stormire degli aghi di pino e il leggero sciabordio dell’acqua. Il suo nome è già carico di suggestione ma la morfologia del luogo, con le sue alte falesie rosse, è ancora più suggestiva. Qui forse sorgeva la città abitata dal padre di Achille, Peleo, quella che i micenei chiamavano Achilliodromia, ma insieme alle tracce di un insediamento di epoca micenea sono stati individuati anche resti di mura di epoca classica, indubbiamente di Kastro greco del V secolo a.C., uno dei villaggi dell’antica Ikos. Ma il luogo era già abitato migliaia di anni prima, nella notte dei tempi, quando le Sporadi erano ancora unite alla terraferma e quando fra il promontorio di Kokkinokastro e l’isoletta Kokkinonisi (Isola rossa) o Vrahos (roccia) che sta difronte non c’era il mare, ma un grande villaggio di cacciatori del Paleolitico. In questa zona, soprattutto sull’isoletta, sono stati infatti trovati affilati utensili di pietra e molte ossa di mammiferi risalenti al periodo del Medio Paleolitico (100.000 – 33.000 a.C.) e rappresentano le più antiche vestigia di civiltà ritrovate nell’Egeo. La migliore visione di questa magica penisola di roccia rossa che si protende nel mare come la punta di una lancia la si ha dalla strada che porta a Leftos Ghialos, quella percorsa ieri, da questa strada si possono contemplare bene la falesia rossa di Kokkinokastro e la falesia bianca di Tzorzi unite dalla candida spiaggia di Katerninas Vala che è rivolta a nord: quasi tutte le immagini di Kokkinokastro che mi era capitato di vedere erano prese da questo lato, cosa ci fosse dall’altra parte della penisola non lo immaginavo affatto.
La deviazione per Kokkinokastro è ben segnalata e praticamente attaccata a quella per Tzortzi e Leftos Ghialos, si scende per 800 metri e quando la strada si biforca si tiene la sinistra (andando a destra si raggiunge Chrysi Milià), subito appare davanti a voi il Castello Rosso. La strada asfaltata finisce con uno piccolo spiazzo di sosta poco sopra la spiaggia e da qui si scende a piedi per un breve viottolo con qualche gradino scavato nel pendio: mare azzurro, scogliera rossa, sabbia ocra, ciottoli policromi, pini verdi, eccoci a KOKKINOKASTRO!! La spiaggia è piuttosto grande e lunga, molto riparata dal vento, a sinistra, ai piedi della scogliera rossa, c’è la zona più ampia e sabbiosa, il fondale digrada molto dolcemente, pertanto è adatto anche ai bambini, c’è una sorta di casetta che forse in alta stagione funge da cantinetta, una rete per giocare a palla e qualche base per ombrelloni lasciano intendere qualche attrezzatura per i prossimi mesi. Più si va verso destra più aumentano i sassi, di numero e di dimensione, ed anche il mare da questo lato è più profondo. L’acqua è semplicemente spettacolare e calda. Il momento migliore per visitare questa spiaggia è sicuramente il tardo pomeriggio quando la scogliera viene totalmente illuminata dalla luce dorata del tramonto e i riverberi sull’acqua trasformano il mare in prezioso tappeto orientale.
Risaliti per il sentiero, poco prima del parcheggio, entriamo nella proprietà che si apre alla nostra destra, dove un paio di casette si perdono nel folto della pineta e camminando verso il mare su un folto tappeto di aghi di pino arriviamo alla bella spiaggia di Katerninas Vala illuminata dagli ultimi raggi del sole. Non troviamo tracce di passaggio per raggiungere la punta del promontorio e quindi torniamo verso il parcheggio fermandoci a dare un ultimo sguardo dall’alto alla baia di Kokkinokastro invidiando fortemente gli uomini dei tempi perduti che avevano costruito qui il loro villaggio.
CHRYSI MILIA - MILIA
Lasciata Kokkinokastro non risaliamo fino alla strada principale e a metà percorso svoltiamo verso Chrysi Milià. Venendo da Patitiri si può anche fare il giro al contrario e andare prima a Chrysi Milià, che dista 4 km, e dopo a Kokkinokastro, che dista 5,5 km, in sostanza su questo promontorio la strada traccia una sorta di anello portando ad entrambe le spiagge con un percorso serpeggiante tra la il folto dei pini. CHRYSI MILIÀ ha un bellissimo nome, melo d'oro, e deve il suo nome alla sua sabbia dorata, particolarmente fine, che luccica sotto il sole. La sabbia, cosa rara in Alonissos, rende Chrysi Milià una delle spiagge più frequentate e molti, sempre per via della sabbia e del basso fondale vellutato, la considerano una delle più belle dell’isola anche se, a mio avviso, non è così. Alla estremità destra della spiaggia c’è un beach bar - taverna terrazzata che offre un punto di ristoro, lettini, ombrelloni e qualche sport acquatico. All’estremità opposta l’Alonissos Beach Resort, un villaggio turistico venduto da diversi tour operator italiani.
Chrysi Milià e l’isola Kokkinonis |
Le bianche strutture del villaggio, letteralmente abbarbicate come un condominio ligure sulle pendici della collina che chiude la baia, spuntano fra gli alberi una in testa all’altra, sotto, quasi in castigo, c’è la piccolissima zona di spiaggia riservata al villaggio con gli ombrelloni fitti fitti da cui provengono gli strilli dell’animazione e dei villeggianti alle prese con il giochino pomeridiano. Non immaginate una spiaggia tipo Rimini o Viareggio, ma nel contesto di Alonissos è quella che abbiamo trovato meno naturale e l’unica dove si deve arrivare presto per avere un buon posto dove sistemarsi…
Il mare è limpido e di un bellissimo azzurro chiaro, il fondale basso e sabbioso, quindi adatto a tutti, verso la fine del litorale si trovano anche delle belle piscine naturali tra le rocce. L’insenatura è protetta alle spalle da un'alta riva terrosa orlata da verdi pini che nel pomeriggio rende la spiaggia in gran parte ombreggiata, Non è la nostra spiaggia, ce ne andiamo dopo aver fatto un po’ di foto “artistiche” alle ombre dei pini che si allungano sul mare e alla superficie marina leggermente pieghettata dal passaggio di una barca: poche volte abbiamo visto l’Egeo così oleoso e denso.
Chrysi Milià |
Ritornati sulla strada principale ci avviamo verso Patitiri, ormai è tardi e il sole sta svanendo ma non resistiamo a seguire l’indicazione per MILIÀ e scendiamo ancora per 1,2 km verso il mare lungo una ombrosa stradetta asfaltata. Qui è subito amore: la spiaggia più vicina al centro abitato è quella dall’aspetto più selvaggio e naturale che abbiamo visto finora, quella dal carattere più forte… Purtroppo siamo agli sgoccioli della giornata, la candida falesia e l’arenile di latte sono quasi del tutto in ombra ma il sole gioca ancora sullo smeraldo dell’acqua e non resistiamo a fare un ultimo bagno in questo paradiso che assomiglia più ad un lago alpino che ad una baia egea...
Milià, paradiso alpino |
CHORA
La Chora dista da Patitiri solo 3,5 km ma è costruita su una delle alture più alte dell'isola e pertanto gode di una vista eccezionale in tutte le direzioni, su tutta l'isola e sul mare che la circonda da ambo i lati, praticamente un nido d’aquila. Per questo, salendo da Patitiri verso la Chora, curva dopo curva il paesaggio si dilata sempre di più, fino a diventare un vero e proprio respiro a pieni polmoni… per questo, arrivati quassù, non si scenderebbe più… Ma oltre alla bellezza della posizione, la Chora di Alonissos, come Kokkinokastro, ha anche il dono di essere un luogo suggestivo dove le mille voci delle isole perdute emergono e arrivano al nostro cuore.
Il centro abitato è indicato anche con i nomi Palià Alonissos o Paliò Choriò quasi a voler rimarcare che è un luogo che appartiene al passato, ma io continuerò a chiamarlo come lo chiamavano un tempo i suoi abitanti prima di abbandonarlo, solo e semplicemente Chora, come se fosse ancora la loro “Città”. Certamente la CHORA ha un cuore antico, anche qui sono state rinvenute tracce di insediamenti del 700 a.C. e di epoca classica, probabilmente l’acropoli dell’antica Ikos, la struttura del Kastro medioevale è ancora percepibile oltrepassando le sue due porte di accesso, la Kastroporta e la Paraporti;la Serenissima vi ha lasciato il palazzotto del Governatoratoe la Kasarma, il bastione d'ingresso della cinta muraria che circondava la borgata, le due belle chiese di pietra del Christoe di Agios Athanasiosmantengono le originali forme del XVI secolo, tutto parla di epoche andate e mondi perduti. Ma ciò che più emoziona di questa Chora è il suo recente passato, quel mondo appena perduto, quello fatto di umili lavori agricolie di quotidiane fatiche per strappare un pezzo di pane alle montagne: di questo parlano le piccole case ancora sfregiate dal terremoto del 1965 e non ancora preda di qualche turista facoltoso, di questo parla il suo aspetto ancora tipicamente montano che nulla ha a che fare col mare, di questo parla la sua architettura simile a quella dei villaggi del Monte Pelion e della Macedonia, di questo parlano le vecchie e bellissime aie, gli aloni, sopravvissute alla riconversione turistica della Chora.
Il centro abitato è indicato anche con i nomi Palià Alonissos o Paliò Choriò quasi a voler rimarcare che è un luogo che appartiene al passato, ma io continuerò a chiamarlo come lo chiamavano un tempo i suoi abitanti prima di abbandonarlo, solo e semplicemente Chora, come se fosse ancora la loro “Città”. Certamente la CHORA ha un cuore antico, anche qui sono state rinvenute tracce di insediamenti del 700 a.C. e di epoca classica, probabilmente l’acropoli dell’antica Ikos, la struttura del Kastro medioevale è ancora percepibile oltrepassando le sue due porte di accesso, la Kastroporta e la Paraporti;la Serenissima vi ha lasciato il palazzotto del Governatoratoe la Kasarma, il bastione d'ingresso della cinta muraria che circondava la borgata, le due belle chiese di pietra del Christoe di Agios Athanasiosmantengono le originali forme del XVI secolo, tutto parla di epoche andate e mondi perduti. Ma ciò che più emoziona di questa Chora è il suo recente passato, quel mondo appena perduto, quello fatto di umili lavori agricolie di quotidiane fatiche per strappare un pezzo di pane alle montagne: di questo parlano le piccole case ancora sfregiate dal terremoto del 1965 e non ancora preda di qualche turista facoltoso, di questo parla il suo aspetto ancora tipicamente montano che nulla ha a che fare col mare, di questo parla la sua architettura simile a quella dei villaggi del Monte Pelion e della Macedonia, di questo parlano le vecchie e bellissime aie, gli aloni, sopravvissute alla riconversione turistica della Chora.
il versante nord-occidentale visto dal grande “aloni” del cimitero |
Dopo un decennio di totale abbandono le case del vecchio capoluogo distrutte dal terremoto del 1965 hanno iniziato ad essere oggetto di ristrutturazione e valorizzazione commerciale soprattutto ad opera di vacanzieri inglesi e nordeuropei, che, un po' per volta, casa dopo casa, hanno praticamente comprato e riportato in vita l’intero paese. Ma la nuova vita della Chora di Alonissos è molto diversa da quella di un tempo, è una vita effimera, il paese prende vita solo nei mesi estivi, quando riapre i battenti in concomitanza dell'arrivo dei turisti che tornano ad animare le sue strette vie e ad illuminare le vecchie case di pietra ora perfettamente restaurate e sempre dipinte di fresco.Ed intorno ai questi turisti sono nate taverne graziose, negozi di souvenir raffinati ed eleganti caffè che hanno pian piano conferito un nuovo volto a questa Chora che, pur conservando ancora tracce della sua povertà e austerità, rappresenta oggi il volto più turistico e commerciale di Alonissos.
Chora, le case rinate |
Percorsi i 3,5 km di strada tutta curve che sale da Patitiri, la Chora si annuncia con un ampio piazzale ombreggiato da enormi pini su cui si affaccia la Taverna Panselinos sempre affollata da nordici allampanati con la faccia paonazza di sole e lo sguardo lucido fisso sul tramonto. Alle 19.00 sono già tutti a fine cena ma restano inchiodati ai loro tavolini e aspettano che inizi l’esibizione musicale della Aloni Band. Questo gruppo rock, condotto da un tale Chester Smith e composto da altri attempati “ex turisti – ora residenti”, suona quasi tutte le sere davanti alla taverna e le note che invadono la Chora sono quelle dei Beatles, Genesis, Rolling Stones, Queen e similari.. Non saranno dunque i sirtaki o la musica rembetika ad accogliervi alla Chora di Alonissos ma le canzoni di Bob Dylan e di David Bowie cantate da Chester e dai turisti della taverna. Parcheggiamo lo scooter vicino al cimitero e ancora una volta guardo affascinata il grande e solitario aloni che sembra una enorme terrazza panoramica. Lo so, sono strana, ma mi sono perdutamente innamorata di queste aie perfettamente circolari come ancestrali cerchi di pietre magiche, oltre a quella vicino al cimitero ce ne sono altre lungo il declivio verso Patitiri, silenziosi monumenti alla memoria dei sacri riti della mietitura e della battitura dei legumi, alla memoria di gente che viveva con quello che produceva. Lasciamo alle nostre spalle i rokers e i loro fans e prendiamo la via selciata che sale ripida fra negozietti, localini e casette ingentiliti da ibischi, bouganville e gelsomini.
Poco dopo incontriamo la graziosa Piazza “sto Christo” su cui si affacciano le due meravigliose chiese di pietra con i bellissimi tetti di ardesia, una dedicata a Christos e l’altra ad Agios Athanasios. Le due chiese restano aperte fino a tardi per chi volesse affacciarsi sul loro rustico e semplice interno di chiese di montagna.
Saliamo ancora e arriviamo ai piedi del Kastro dove si apre un piccolo piazzale panoramico con magnifica visuale sul paese e il nord dell’isola e la Piazza degli Eroi con la lapide celebrativa dei giovani che hanno perso la loro vita in guerre lontane dalla loro piccola isola. La breve gradinata e la Kastroporta ci introducono nel cuore della Chora, il Kastro…
Qui il vuoto proprio non esiste, ogni spazio, anche il più piccolo è occupato da caffè e ristorantini, sedie e tavolini, botteghe e negozietti, erbe appese e vasi di fiori, balconcini di legno dipinto, porticine e finestrelle: quasi una città delle bambole. L’impatto lascia un po’ sgomenti ma tutto è talmente gradevole e di buon gusto che ci si ambienta subito e alla fine non dispiace per nulla di far parte di questo colorato padiglione. Gironzolando troviamo anche la “Gallery 5”, il negozio di oggetti d’arte di Hlias Tsoukanas e Bente Keller, gli autori della “Guida di Alonnisos”, dove si possono ammirare e acquistare i bellissimi acquarelli con le vedute di Alonissos dipinti dalla stessa Bente.
viuzze del Kastro. |
È ormai buio quando prendiamo posto su una bella terrazza panoramica e ordiniamo la cena. Il tempo trascorre lento quassù e non ci accorgiamo che pian piano la dolce notte di giugno si è fatta profonda, tiepida e tranquilla, le fiammelle delle candele accese sui tavolini tremano ancora alla brezza serale e i rumori svaniscono, scendendo per la via selciata incontriamo poche persone e molti gatti, i negozietti sono chiusi e brillano solo le tegole di ardesia della Chiesa di Christos illuminate dalla luna, il rock tace davanti alla Taverna Pandelis, ci fermiamo ancora un attimo vicino all’aloni a contemplare i riflessi argentei sul mare, gelsomini, pini ed erbe secche riempiono l’aria: nella notte il cuore della Chora perduta riprende a battere forte.
MIKROS MOURTIAS e MEGALOS MOURTIAS
Il giorno si annuncia brillante e tiepido, saliamo ancora verso la Chora che, illuminata dal sole del mattino, è un vero spettacolo con le sue case bianchissime che punteggiano il verde della collina. Questa Chora è proprio curiosa, da lontano sembra grandissima mentre quando ci cammini dentro sembra piccolissima, in realtà tutte le case costruite attorno al minuscolo Kastro se ne stanno sparpagliate sulla collina senza un preciso disegno e sembrano quasi giocare a nascondino fra pini, mandorli, albicocchi ed alberi di fico. Venendo da Patitiri la veduta di insieme della Chora rivela chiaramente gli interventi di restauro effettuati sulle case da parte degli acquirenti stranieri, le casette appaiono fresche e ordinate, i giardini hanno dettagli anglosassoni e bavaresi, accanto alle case sono parcheggiate lucide auto fuoristrada: caprette, muli e asinelli non abitano più qui anche se può capitare di vederne ancora qualcuno che trasporta materiali fra le strette vie del Kastro.
Chora 1960 |
Oltrepassiamo il piazzale della Taverna Pandelis, dove sedie e tavolini sembrano stanchi della serata, superiamo il grande aloni e il piccolo cimitero, imbocchiamo lo sterrato che, piegando a sinistra, scende per 1,6 km alla spiaggia di MIKROS MOURTIÀS. Anche con lo scooter questo sterrato è abbastanza impegnativo, scende in una valle stretta e ombrosa fra la Chora e il Monte Kalovoulos e in diversi tratti porta i segni di robuste piogge che ne hanno compromesso il fondo. Incontriamo solo due coppie di escursionisti che, a piedi, stanno tornando verso la Chora visibilmente provati dalla risalita: il tragitto è breve ma il dislivello è discreto. La strada finisce con un piccolo slargo dove si deve parcheggiare e da cui si può già vedere la spiaggia dall’alto: la bellezza della baia nella luce del mattino è straordinaria, molto raccolta e completamente deserta, attenzione a non sporgervi troppo per fare le foto perché il terreno è piuttosto franoso.
Per scendere alla spiaggia imbocchiamo a piedi una mulattiera che si addentra nella macchia brillante e fresca di rugiada, bisogna portarsi tutto ciò occorre, compresi acqua e cibo perché a Mikròs Mourtiàs non c’è proprio nulla, solo Natura. Ho scritto Natura con la N maiuscola perché il luogo, per quanto vicinissimo alla Chora, ha un aspetto selvaggio e primitivo, Mikròs Mourtiàs era un tempo il porto della Chora, oggi è un luogo vergine, nessuna costruzione, niente bar o taverne, niente ombrelloni e… neppure un turista… Qui il silenzio è davvero impressionante, nemmeno un sussurro di mare o un fruscio di foglie, solo le nostre voci, nitide e amplificate dalle rocce, cosicché, in modo inconsapevole, ci siamo ritrovati a bisbigliare per non rompere l’incanto.
Mikròs Mourtias |
Quando arriva l’ora di pranzo decidiamo però di tornare alla civiltà, risaliamo per la mulattiera e lo sterrato, ripassiamo per la Chora e appena fuori dal paese prendiamo la deviazione che in soli 2 km porta a MEGALOS MOURTIAS. Questa può essere considerata a tutti gli effetti la marina della Chora in quanto, grazie alla ampia e bella strada asfaltata, gli abitanti la raggiungono molto comodamente con ogni mezzo e, volendo, anche a piedi in 20 minuti tramite un sentiero. Sulla spiaggia ci sono due taverne che mettono a disposizione gratuitamente ombrelloni e lettini, c’è una cabina per cambiarsi e una doccia, ci sono anche degli studios e un piccolo e tranquillo pool-bar, quindi molto accogliente per tutti.
Da non tralasciare il fatto che Megalos Mourtiàs è la più classica delle spiagge greche: ghiaietto chiaro e acqua cristallina, ombra naturale di pini e frondosi ulivi un bel panorama sull’isola di Skopelos,… certo è molto lontana dall’atmosfera primitiva di Mikros Mourtias. Ci accomodiamo ai tavolini della Taverna Meltemi che ha un'ampia terrazza panoramica con il soffitto curiosamente decorato da centinaia di bottigliette di ouzo appese: un immenso scacciaguai, originale e gradevole. Dopo il pranzo approfittiamo dei comodi lettini della taverna sistemati sotto gli ulivi per una pausa di lettura e, per essere più onesti, di pennichella, quindi ci concediamo innumerevoli bagni di mare e di sole: un po’ di classica vita balneare non guasta...
Taverna Meltemi |
CAPO MARPOUNDA
Rientrati a Patitiri, dato che non è ancora tardi, prendiamo la strada che dal paese arriva al promontorio di MARPOUNDA. Il capo di Marpounda con le sue due baie gemelle si trova a circa 3 chilometri da Patitiri, sulla punta più meridionale di tutta l'isola, ci si arriva per una strada completamente ombreggiata di pini con nessuna vista sul mare. A 700 metri da Patitiri troviamo il Camping Rocks, sembra ancora chiuso, completamente immerso nella pineta che digrada verso il mare, davvero un bel posto per campeggiare. La strada finisce con un ampio spiazzo su cui si affaccia l’ingresso del più importante villaggio turistico di Alonissos attualmente gestito dal tour operator italiano Settemari. Dobbiamo dire che abbiamo trovato il Marpounda Village Club ben più carino dell’Alonissos Beach Resort, se piace questo genere di soggiorno qui le strutture sono tutte basse, in parte assomigliano a casette sistemate lungo piccole vie selciate a formare quasi un vero e proprio paesetto, altre più in stile moderno - alberghiero sono sparpagliate nella pineta. Le due baie gemelle di Marpounda sono proprio ai due lati del villaggio turistico, entrambe di ghiaia, piccole e strette, vigilate alle spalle da una bella falesia coronata di pini, divise dal basso promontorio roccioso. Quella di destra e un po’ più tranquilla e offre una bella vista su Skopelos, quella di sinistra è la base delle attività del villaggio, troverete comunque entrambe piuttosto affollate e senza la magia delle altre spiagge dell’isola. Ancora una volta mi domando: ma con tutte le belle spiagge che ci sono ad Alonissos come si fa stare qui incastrati? Mistero. Se volete stare più tranquilli, sul lato destro di Marpounda parte un bel sentiero che in 20/25 minuti porta fino a Megalos Mourthias e da questo sentiero si dirama quello per scendere alla spiaggia di VYTHISMA che altrimenti è raggiungibile solo via mare. Vythisma ha ciottoli grigio neri misti a sabbia fine e grigia, mare azzurro verde e ombrelloni naturali offerti dalla pineta retrostante. Ci vogliono solo 10/15 minuti per raggiungere questo luogo carino e appartato, frequentato soprattutto dai turisti che provengono a piedi o via mare dal Marpounda Village.
VRYSITSA e GHIALIA
Oggi si va alla scoperta del versante nord-occidentale dell’isola che è in gran parte inaccessibile data la morfologia della costa, alta e dirupata. Le spiagge che si possono visitare su questo lato dell’isola sono tutte nel tratto che va dalla Chora ad Agalou Lakka, oltre è off-limits. Dalla Chora scendono due sterrati che con percorsi tortuosi e differenti arrivano a due solitarie spiagge che, viste dall’alto, formano una bella “W”. Per quanto vicinissime, Vrysitsa e Ghialia sono separate da un piccolo promontorio roccioso e non sono in comunicazione fra di loro. Queste due spiagge a cui i turisti dedicano spesso solo un distratto sguardo dall’alto, rivestivano invece un ruolo fondamentale nella Alonnissos perduta. Queste spiagge sono sul fondo di una vallata che un tempo era tutta coltivata, su entrambe c’erano mulini dove i contadini portavano le loro granaglie e su entrambe ci sono fonti di acqua dolce: guardando ora questa vallata piuttosto spoglia è difficile immaginare com’era negli anni 50, quando i contadini lavoravano la terra aiutati solo dagli animali e dalle loro braccia, quando, terminato il loro lavoro, passavano dalle fonti e riempivano d’acqua un recipiente di legno, lo caricavano sul dorso del proprio asino e risalivano pian piano verso la Chora. Se ad Alonissos vi capitasse di arrabbiarvi perché rimanete senz’acqua sotto la doccia o perché non vi cambiano la biancheria tutti i giorni, fareste bene a pensare che solo agli inizi degli anni 60 è stata impiantata una conduttura per portare l’acqua dolce dalla fonte di Ghiaila alla Chora e che le donne di Alonissos per il bucato usavano ancora in quegli anni l’acqua piovana raccolta in grandi recipienti…
Per arrivare a VRYSITSA lo sterrato è di 1,6 km, un po’ strettino e impegnativo, molto panoramico. Dall’alto la spiaggia appare molto piccola, scura e non molto attraente per questo viene spesso snobbata dai turisti a caccia di luoghi più fotogenici, comunque se non si ha molto tempo vale sicuramente di più la discesa verso Ghiaila. Per GHIALIA, lo sterrato che scende dalla Chora è lungo 1,8 km, ma più o meno a metà strada fra la Chora e Patitiri c’è un altro sterrato più breve di 1,3 km anche con indicazione segnaletica. Anche Ghialia si vede bene dalla strada principale che porta alla Chora, pure questa è piuttosto scura ma un più ampia e vigilata da mulino molto bello. I due sterrati che scendono a Ghialia sono piuttosto ampi e in buone condizioni, percorribili senza problemi da auto e scooter, ad un certo punto si congiungono in una unica strada che termina direttamente sull’ampio spiazzo dietro la spiaggia di sassi e ghiaia.
Lo scenario naturale di questa baia è molto bello e particolare, unico sull’isola, ha tutto il carattere, la forza e lo spirito selvaggio delle baie esposte a nord, battute dai venti più violenti e dalle onde cattive, ha tutto il profumo delle tempeste… qui non c’è posto per grandi alberi e fiori delicati, qui la vegetazione ha vita dura e si difende come può, strisciando e stringendosi il più possibile alla roccia. Meravigliosi i cespugli di erica intrecciati alla grigia roccia del lato destro della baia e meraviglioso il colore del mare verde smeraldo, bellissimo il mulino che conferisce un tocco molto particolare a questo paesaggio più atlantico che mediterraneo. Insomma, per me, è uno dei luoghi più belli di Alonissos, sicuramente meriterebbe maggiore attenzione da parte dei turisti che qui hanno la possibilità di visitare un mulino splendidamente restaurato e percepire gli echi di una Alonnisos perduta, meriterebbe anche maggiore cura da parte dell’Isola – Parco Marino con la rimozione di ciò che il mare, giustamente, cerca di rendere all’uomo e che l’uomo, ingiustamente, lascia sulla spiaggia alla mercé della prossima mareggiata.
Mulino di Ghialia |
MEGALI AMMOS
Non lasciatevi ingannare dal suo nome, Megali Ammos non è una grande distesa sabbiosa, ma una grande insenatura su cui si affacciano tante piccole spiaggette che non hanno un proprio nome, non sono sabbiose e sono più o meno accessibili. Quindi si tratta di una località tutta da esplorare anche se la sua spiaggia più grande può essere un obiettivo preciso da raggiungere, così come le graziose chiesette dei santi Aghii Anaghyri sulla alta scogliera o la spiaggetta di Tourkoneri, l’ultima frontiera. Per quanto esposta a nord ovest, la zona di Megali Ammos ha rilievi morbidi e valli addolcite da ulivi ed essenze varie che arrivano fino al mare, una zona di aspetto ancora bucolico prima che la costa si alzi del tutto impervia e inaccessibile. Le strade che arrivano in questa parte dell’isola sono diverse, tutte sterrate e a tratti non propriamente belle, non ci sono indicazioni precise, non ci sono zone o slarghi di parcheggio che possano suggerire la presenza delle spiaggette, bisogna andare un po’ ad intuito e quando si adocchia un sentiero che sembra scendere al mare, mollare lo scooter e proseguire a piedi: insomma, di tutta l’isola di Alonissos, questa è la sola zona in cui c’è un po’ di sapore di avventura. Il mezzo migliore per avventurarsi quaggiù è sicuramente lo scooter, ma abbiamo incontrato anche un’auto, per gli amanti del trekking il percorso Patitiri – Megali Ammos – Chiesette Aghii Anaghyri – Tourkoneri viene indicato percorribile in 4 ore e mezza, chiaramente altrettante ci vogliono per il ritorno. Partiamo per la nostra avventura e da Patitiri prendiamo la strada principale in direzione Steni Vala, superate la stazione di servizio e la deviazione per Votsi, svoltiamo a sinistra per la strada asfaltata che conduce a Tsoukalià. Quando arriviamo ad un bivio con uno sterrato ampio che va verso a destra lo prendiamo e da qui teniamo sempre quello che sembra essere il tracciato principale senza badare alle numerose stradette che conducono alle varie case sparse nella zona, la strada pian piano scende, incontriamo la biforcazione che segnala Aghii Anaghyri ma noi teniamo la sinistra e continuiamo a scendere, incontriamo una ampia curva di 180° e subito dopo una di 90° che piega a sinistra e intercettiamo un sentiero che scende al mare. Lasciato lo scooter vicino a una sorta di accesso a un fondo privato, scendiamo due rudimentali gradini e prendiamo il sentiero che costeggia un confine, ora è facile, basta seguire il sentiero… dopo un tratto di percorso nel folto della vegetazione sbuchiamo in uno spiazzo con meravigliosi ulivi antichi che bordano uno splendido lido deserto: eccoci sulla spiaggia più grande di MEGALI AMMOS.
la raccolta della resina |
Il ghiaietto è candido e il mare azzurrissimo, qualche scoglio piatto, grandi ulivi che riparano dal sole, lentischi e pini sulla punta rocciosa, una scena idilliaca davanti ai nostri occhi: tutta per noi! Ma anche se siamo completamente soli non abbiamo la sensazione di essere in un luogo selvaggio e isolato come ci era capitato a Mikròs Mourtiàs, qui, sulla spiaggia, si affacciano un paio di belle case leggermente schermate dalla vegetazione e molte altre casette fanno qua e là occhiolino dalla boscaglia. Il sole qui dura sino a tardi ma quando inizia la sua discesa riprendiamo la via del ritorno e lungo la strada ci fermiamo a fotografare gli alberi di pino con i sacchetti raccogli-resina, quella preziosa e profumatissima resina che andrà ad aromatizzare il famoso e caratteristico vino Retzina.
TSOUKALIÀ
A proposito di vino… dato che siamo in zona, prima di tornare a Patitiri, decidiamo di andare a vedere anche la baia di TSOUKALIÀ. La strada asfaltata arriva fin sulla spiaggia, la più grande di quelle esposte a nord e, forse perché molto aperta e sassosa, la meno attraente dal punto di vista balneare. Ma questo luogo ha però la particolarità di essere l’unico vero e proprio sito archeologico di Alonissos. Arrivando alla spiaggia sarete subito colpiti dalla mole del grande Mulinoa tre piani che la domina, molto particolare e, purtroppo, molto malconcio, alla vostra destra noterete invece una vasta area, praticamente una collinetta, tutta recintata da una rete metallica. Molto probabilmente, appena messi i piedi sulla spiaggia, avrete anche notato una gran quantità di frammenti di coccio sparsi ovunque sul terreno, così tanti da far pensare che vi siano stati scaricati dei laterizi. Ebbene, non ci crederete ma siete arrivati proprio alla famosa fabbrica di anfore dell’antica IKOS !! Qui nel IV – V secolo a.C. si producevano le anfore destinate al commercio del vino, su molti frammenti è stato individuato il timbro di fabbrica “IKION”, noi scriveremmo “Made in IKOS”. Il vino di Alonissos era molto famoso ed apprezzato nell’antichità, veniva sicuramente esportato in molte zone del mondo antico, anche lontane, dato che sono state rinvenute anfore con il marchio “IKION” non solo ad Atene e Pella, ma anche ad Alessandria d’Egitto, nelle città greche del Mar Nero e persino in Crimea. Questo luogo, dal punto di vista archeologico, storico e culturale riveste dunque notevole importanza, anche per il fatto di essere praticamente intatto, integro e vergine, tutto da esplorare, ma nonostante si parli da tempo di progetti di ricerca e parco archeologico, non c’è neppure un misero cartello o una tavola descrittiva, c’è solo una lunga rete metallica un po’ arrugginita e un vago senso di triste abbandono... Così le voci della gloriosa e perduta IKOS, che qui potrebbero tornare a farsi sentire, continuano a rimanere silenti e mute.
La baia di Tsoukalià |
FRA i PINI…
Fra le tante emozioni che può regalare Alonissos, ce n’è una che percepirete viva dal primo istante del vostro arrivo, che vi accompagnerà ogni giorno della vostra vacanza e che resterà un ricordo indelebile a distanza di tempo… il profumo dei PINI, percorrere le sue boscose strade al mattino presto, sfrecciare con lo scooter fra i pini che stillano grossa rugiada, percepire anche in piena estate quel leggero brivido di ombra umida, inalare a pieni polmoni il profumo pungente della resina, un profumo che entra intenso nel naso e nella gola, gustoso come una buona caramella balsamica...
Anche oggi, ultimo giorno ad Alonissos, lasciamo la tiepida Patitiri molto presto e ci tuffiamo fra i pini: abbiamo visto tante spiagge meravigliose ma fra tutte scegliamo di tornare a MILIÀ. Non so dire perché la nostra scelta sia caduta sulla silenziosa Milià, ma ancora oggi, quando penso ad Alonissos, è Milià che mi torna alla mente per prima: la mia baia verde smeraldo, pura ed essenziale come un lago alpino. A Milià non ci sono bar o taverne, solo un paio di abitazioni di gente del posto, i bagnati sono pochi e spesso locali, i turisti non amano molto i ciottoli grandi anche se piatti e lisci. Non ci sono ombrelloni e lettini, solo pini dalle fronde generose, un piccolo gioiello ancora poco sfruttato, un posto ideale per prendere il sole, nuotare e godere di un'atmosfera particolarmente calma e rilassata a due passi da Patitiri. Qui baia e orizzonte sono aperti e luminosi, qui acqua e cielo si confondono, mare e pini si confondono, qui si nuota fra le fronde dei PINI...
VOTSI
A poco più di un kilometro da Patitiri sopravvive questo borgo di pescatori dai ritmi lenti e rilassati, tutto raccolto intorno al suo porticciolo naturale perfettamente circolare. La baia su cui si affaccia VOTSI è circondata da lisce pareti di roccia chiara venata di rosso che si specchiano nelle acque cristalline di un colore turchese chiarissimo, così trasparente e fermo che le ombre delle barche si riflettono nitide sul fondo del mare. Per un ultimo bagno niente di meglio della deliziosa spiaggetta ai piedi della falesia del porto, raggiungibile con una breve scalinata, e dopo questo ultimo bagno, credo non ci sia un luogo migliore di Ilias Pub per l’aperitivo di fine giornata. Ilias Pub è un istituzione, bona musica, buoni drink e soprattutto la simpatia dello stesso Ilias, che parla bene inglese e italiano. Siamo a inizio stagione e non c’è nessuno, ci fa le solite domande di rito, da dove veniamo, dove soggiorniamo, come ci siamo trovati sull’isola, ci chiede le nostre impressioni su Alonissos e gli diciamo che ne abbiamo adorato la tranquillità, ci dice che Alonissos è sempre tranquilla, delle tre Sporadi, questa è l’ultima isola a riempirsi e la prima a svuotarsi, la stagione turistica dura meno che altrove e, in fondo, a lui non dispiace che sia così perché il ritmo naturale dell’isola non riesce mai ad essere stravolto del tutto.
Ilias Pub |
Già, il ritmo naturale di Alonissos, ancora così lontano dalla mondanità e dai divertimenti, dalle discoteche e dalle vetrine, qui, “uscire la sera”, significa ancora gironzolare in cerca di una taverna o di un caffé dove fare due chiacchiere prima di andare a nanna o semplicemente approfittare di un angolo buio per osservare il cielo stellato e i riflessi della luna sul mare, approfittare del silenzio per ascoltare i sussurri di Ikos, Achilliodromia, Dhiadhromi, Liadhromia, Hiliodhromia, Heliodromi, per ascoltare i sussurri di ALONISSOS, l’isola nata alle origini del mondo, vissuta molte volte… e molte volte perduta…
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INFOMEMO
Questo racconto fa parte dei miei DIARI delle SPORADI, le isole visate in questo arcipelago sono la mondana Skyathos, la romantica Skopelos, la misteriosa Skyros e defilata Alonissos.
Quando sono partita per ALONISSOS ero convinta di avere già un’idea precisa di questa isola: tutti decantano la natura straordinaria che vi regna sovrana e le belle spiagge bagnate dalle acque più limpide e trasparenti che si possano immaginare, tutti ne parlano come di un vero paradiso per chi cerca il contatto intimo con il mare, il profumo intenso dei pini e della macchia mediterranea, il colore turchese di baie e calette, il silenzio e un pizzico di avventura per strade sterrate e sentieri. ALONISSOS è davvero tutto questo e le aspettative in questo senso non vengono deluse. Eppure, strada facendo, devo dire che la cosa che più mi ha emozionato di Alonissos è stato il percepire la presenza di tutte quelle isole perdute di cui nulla sapevo e immaginavo, mi hanno emozionato i sussurri di Ikos, Achilliodromia, Dhiadhromi, Liadhromia, Hiliodhromia, Heliodromi e, soprattutto, di quella ALONISSOS che se ne è andata da poco, inesorabilmente… Alla fine mi ha davvero toccato il cuore il pensiero che su quest’isola la Natura ha, per mille motivi, sempre vinto e preso il sopravvento sugli uomini, sulla storia, sugli eventi, su tutto. Qui la Natura, giorno dopo giorno, ha sempre riempito i vuoti lasciati dagli uomini, quasi con prepotenza, e, per fortuna, gli uomini di Alonnisos hanno ora, forse, capito che solo rispettandola e lasciandole quel ruolo di primo piano che le spetta, avrebbero potuto trovare una nuova ragione di vita, un futuro per sé e i propri figli, in questa nuova isola di ALONISSOS... Il nostro viaggio è stato fatto a metà giugno ed abbiamo trovato ovunque pace e tranquillità, nessuna spiaggia era attrezzata tranne quelle utilizzate dai 2 villaggi turistici presenti sull’isola. Ricordo che ALONISSOSfa parte di un esteso Parco Marinoinsieme ai vicini isolotti disabitati di Peristera, Kyra Panagia, Youra, Psathouria, Piperi e Kantzoura, istituito nel 1992 per proteggere, tra l’altro, anche la foca monaca che qui trova ancora il suo habitat ideale. Noi non abbiamo avuto il tempo di fare escursioni con la barca, ma posso dirvi che ne organizzano molte e con itinerari diversi, naturalmente nelle zone con accesso consentito, non pensate quindi di avvistare il simpatico mammifero che è diventato la mascotte dell’isola, al massimo potrete incontrare dei delfini, sicuramente godrete di paesaggi naturali bellissimi. Ma tenete presente che anche in ogni parte dell’isola potrete godere di paesaggi naturali bellissimi, di bagni in acque limpidissime e spiagge poco affollate, insomma, la sensazione di trovarsi in un luogo speciale è comunque assicurata.
ALONISSOS come raggiungerla:
Alonissos non ha un suo aeroporto e nell’immaginario rimane un’isola lontana e fuori mano, eppure ora con il volo di Ryanair BG - Volos e i catamarani della Hellenic Seaways è ora facilmente raggiungibile. I trasferimenti con i catamarani sono veloci ma costosi, per la tratta Volos Alonissos abbiamo speso € 48 a testa a tratta. Le opzioni di viaggio sono comunque diverse.
- Volo RyanAir su Volos + traghetto o l'aliscafo;
- Volo su Skyathos (charter diretti - di linea e low cost via Atene o altre città) + traghetto o aliscafo. Per i voli su Skyathos utile guardare Blu Panorama, i cataloghi dei Tour Operator che vendono pacchetti nelle Sporadi per eventuale acquisto solo volo o pacchetto, Air Berlin+Niki che serve Milano – Vienna – Syathos;
- Volo su Atene + navetta 093 fino a fermata di Stathmoss Liosion + bus per Agios Kostantinos + traghetti o aliscafo. Agios Kostaninos ha diversi traghetti verso le Sporadi;
- Volo su Skyros via Atene + traghetto o aliscafo su Alonissos.
Per orari di traghetti e aliscafi consultare ww.gtp.gr oppure www.openseas.gr
Per Hellenic Seaways, www.hellenicseaways.gre info@hellenicseaways.gr
Per Nel Lines www.nelferry.com
Per info su Aeroporto Voloshttp://www.volosairport.gr/en/
Per info Bus VolosAeroporto e Magnesia Intercity Bus www.ktelvolou.gr
Biglietterie traghetti utili per info o prenotazioni::
- Sporades Travel di Volos, lungomare Argonauti, tel. +30.24210.23415, +30.24210.35846
- Falcon Tours di Volos, lungomare Argonauti, tel. +30.24210.25688, +30.24210.21626
- Tsansizis Shipping Agencies di Agios Kostantinos, tel. +30.22350.32609
VOLOSAvendo il volo di rientro alle 10.30 del mattino, siamo tornati a Volos il giorno prima della partenza con il catamarano delle 7.00, abbiamo noleggiato al porto di Volos un’auto con riconsegna all’aeroporto per le 8.30 della mattina della partenza, così abbiamo trascorso una bella giornata sul Monte Pelion. Nel tardo pomeriggio ci siamo trasferiti a Nea Anchialos, la località sul mare più vicina all’aeroporto che dista 14 km, dove abbiano cenato e dormito. Nea Anchialos è un paesone senza particolari attrattive ma ha una spiaggia attrezzata dove fare un ultimo bagno, un porticciolo circolare con qualche barchetta da pesca, una fila di semplici ristorantini sul mare con portate abbondanti e prezzi contenuti, un breve lungomare dove la sera passeggiano le famigliole in vacanza comprando pannocchie abbrustolite, mandorle caramellate e palloncini. Buon punto base, la mattina ci abbiamo messo proprio 10 minuti ad arrivare in auto all’aeroporto, riconsegna auto senza formalità. Dal porto di Nea Anchialos partono bus per Volos e Aeroporto
- PYRASSOS HOTEL sul lungomare di Nea Anchialos, €30 doppia con balcone, tv, bagno e frigo, senza colazione, semplice e pulito, per una notte va benissimo.
- GALAXIAS TAVERNA sul lungomare di Nea Anchialos, tavolini lungo la spiaggia: piatto abbondante di gyros con pitta, patatine, tzatziki e pomodori €8, piatto abbondante di kontosouvli €6, vino €2,5 pane €2, acqua in brocca, totale conto €18,50.
ALONISSOS dove dormire
Potete scegliere fra studios, rooms, hotel, pensioni, appartamenti e persino ville, ce ne sono di tutti i prezzi e per tutti i gusti. In Alonissos è anche possibile soggiornare in uno dei due "villaggi" italiani citati nel racconto. Noi non abbiamo prenotato nulla preferendo, come sempre, decidere in loco e abbiamo scelto di soggiornare a Patititri soprattutto per la comodità, sia del porto che di ogni altra necessità, la località si è rivelata piacevole e genuina, sia di giorno che di sera. Le strutture turistiche a Patitiri sono molto poche e soprattutto concentrate, letteralmente stipate, sul promontorio denominato Kavos che domina il porto, hanno di sicuro una bella vista e sono collegate al porto tramite una lunga e ripida scalinata, mentre la strada carrabile per arrivarci è piuttosto lungai. Oltre alla struttura dove abbiamo soggiornato vi riportiamo anche i riferimenti di alcuni studios citati nel racconto che ci sono per qualche motivo piaciuti.
- ELLI ROOMS a Patitiri www.ellirooms.gr, Sig. Smaragdi Tsikrita, Tel +30.24240.652298 Cell +30.6974692725. Per noi è stato un posto comodissimo, 6 stanze semplicissime. Costo € 25 la doppia a notte.
- THETIS sulla spiaggia di Agios Dimitrios - +30.24240.65383 – cell.6979406665. Appartamentini in villini con bellissima location proprio sul mare e giardino, thkarakatsani@gmail.com .
- SOSSINOLA a Steni Vala – 10 rooms, 6 studios, 3 appartamenti nel paesetto dietro la taverna omonima. +30.24240.65776
ALONISSOS dove mangiare
Oltre a tutti i piatti della tradizione greca nei menù di Alonissos trovate anche qualche specialità locale: astakomakaronada (pasta all'aragosta), kakavià (zuppa di pesce), stufato di polipo, calamaro ripieno, spetzofai (specialità del Pelion a base di salsicce e peperoncini dolci verdi), tilichtiri (focaccia di formaggio locale) e torta di formaggio di Skopelos, focaccia alla carne, melanzane alla brace. Dolcii a base di noci, mandorle e miele. Fra tutte la karydopita (torta di noci). Discreto anche il vino locale servito in boccali.
- Dolopes a Leftos Ghialos, sulla spiaggia (buono per snack e aperitivi)
- Eleonas a Leftos Ghialos, sulla spiaggia (ottimo)
- To Paradosiako a Steni Vala sul molo (buono)
- Ostria a Patitiri sul porto verso la spiaggia. Buoni piatti, ottima torta casalinga in omaggio. Quello dove ci siamo trovati meglio a Patititri.
- To Akrogiali a Patitiri sul porto verso la spiaggia. Spetzofai deludenti, troppa gente nordica.
- Kastro Grill restaurant a Chora. Tutte le carni possibili, grigliate e stufate, Nei pressi della Kastroporta, tavolini sul bastione in rovina e in zona di passaggio..
- Astrofegia, a Chora. Pesce spada in guazzetto di capperi, millefoglie di gamberi, moussaka vegetariana. Fuori dal passaggio, si mangia sotto una bella pergola panoramica.
- Anonimo, a Chora, purtroppo ho perso il biglietto e non ho il nome ma è l’ultimo a sinistra sulla via principale del Kastro con una bella terrazza panoramica vista sugli isolotti “I Due Fratelli”, la migliore ed enorme Torta al formaggio di Skopelos, meno caro degli altri.
Alla Chora spenderete di più che nelle altre località, ma la location lo giustifica.
ALONISSOS come muoversi
Indispensabile un mezzo autonomo, auto o scooter, per visitare al meglio l’isola. Fatti 250 km.
Auto o Motoabbiamo noleggiato un Kimko 125 con bauletto a € 17 al giorno da Albedo Travel a Patitiri, un’agenzia turistica tuttofare che aveva i mezzi migliori, www.alonissosholidays.como info@albedotravel.como kostas@albedotravel.com. Sulla via principale ci sono altri noleggiatori dove si poteva spuntare € 15 per uno scooter più vecchiotto i peggiori li aveva Dimitri sull’angolo della strada che va a Marpounda..
Bus il servizio pubblico di autobus collega Patitiri - Chora - Steni Vala, fermata sul porto a destra
Taxici sono 4 taxisti, di solito stazionano sulla destra del porto vicino a fermata bus. Si possono prenotare servizi: Spiros cell +30.6978881360, Nikos cell. +30.6972250295, George cell. +30.6976221441, Pericles. Cell. +30.6944564432.
Taxi boat raggiungono Milia, Chrysi Milia, Steni Vala. Kalamaki, Agios Dimitrios. Partenze dal porto di Patitiri ogni giorno tra le 10.30 e le 11. Il ritorno alle 17 circa, biglietti presso il chiosco davanti al porto. Da Patitiri e Seni Vala noleggio caicchi e barche.
A piedi tantissimi i sentieri percorribili. Utilissima la guida “Alonnisos a piedi – Guida ai sentieri e alle spiagge” per chi ama il trekking, stessi autori della “Guida di Alonnisos” sito www.bentekeller.gr In maggio, giugno e settembre, Bente ed Hilias organizzano e guidano escursioni nelle più suggestive zone dell'isola.
€ 3,00 quella 1:30.000 (già più che sufficiente), € 7 quella 1:25.000 se volete fare sentieri
Guide Turistiche:
- “The Sporades - Skyathos, Skopelos, Alonissos, Skyros” (in inglese) di McGilchrist’s Greek Islands, acquistabile sul sito della Terrain o nella edicola-libreria di Patitiri a € 12,00.
- “Guida di Alonnisos – Spiagge, Villaggi, Vegetazione, Storia” (in italiano) di Bente Keller e Elias Tsoukanas, acquistabile in loco nella edicola-libreria di Patitiri a € 14,00
Parco Marino: info http://www.grecia.cc/parco_marino_alonissos.htm, escursioni organizzate da Patitiri e Steni Vala. Vedi anche www.mom.gril sito del MOm. Alònissos fa parte insieme a Lechusa e Peristera della ZONA B del Parco Marino che è quella liberamente visitabile, mentre il resto dei 22 isolotti dell'arcipelago rientrano nella ZONA A protetta da limitazioni severe, l’accesso a Piperi e Skantzoura è possibile solo per motivi di studio e ricerca.
ALONISSOS curiosità
- Accademia Internazionale di Omeopatia, l’unica istituzione al mondo dedicata esclusivamente alla medicina omeopatica www.vithoulkas.edu.gr
- Museo di Storia e Folklore a Patitiri, un viaggio nel passato attraverso le isole perdute, simpatica la sezione dedicata alla “pirateria” con oggetti provenienti da navi e rifugi utilizzati dai pirati, originale la sezione dedicata al “barbiere” di Alonissos.
ALONISSOS spiagge
Tranne le pochissime raggiungibili solo dal mare, le abbiamo visitate tutte con estrema facilità. Sono veramente numerose, tutte diverse ma sempre inserite in una splendida cornice naturale, quasi tutte nascoste in fondo a baie orlate da pini e uliveti. Poca sabbia e molti ciottoli, scarpette di gomma consigliatissime. Tutte facilmente raggiungibili via terra con lo scooter, molte anche con l’auto, poche col bus. Le acque sono riconosciute fra le più pulite e limpide in assoluto del mar Egeo, provare per credere. Tutte sono tranquille, solo alcune sono leggermente organizzate, con nel rispetto della loro naturale bellezza. Su questa isola è difficile dire quale siano le più belle, impossibile consigliarne una a discapito di altre, sono tutte da vedere e ognuno potrà votare il suo personale angolo di paradiso.
ALONISSOS clima Buono da fine maggio a fine settembre, tenendo presente che la Sporadi hanno comunque un clima più fresco rispetto agli altri arcipelaghi e che possono verificarsi piogge anche nel periodo estivo, soprattutto fine agosto – settembre a carattere temporalesco. La presenza del verde garantisce temperature sempre gradevoli e quasi mai torride. Luglio il mese più caldo.
ALONISSOS acquisti
- Cooperativa Femminile "Ikos", a Patitiri, trovate erbe aromatiche essiccate di Alonissos, dolci tradizionali fra cui segnalo Fouskakia, Hamalià e Amigdalotà, marmellate, liquori, olio d'oliva e tonno locale, un contributo alla Alonissos perduta.
- Patitiri: vari souvenir, giocattoli di legno, libri e monili.
- Chora: negozietti con oggetti d'antiquariato.
- Gallery 5, a Chora, sono in vendita i bellissimi acquerelli di Bente Keller che ritraggono i paesaggi più idilliaci e la flora dell’isola. Bente Keller è danese e vive ad Alonissos col marito Hilias Tsoukanas. http://www.bentekeller.gr/newsite/index.php
- Ufficio informazioni del Parco Marino, a Chora, vendono ogni generi di gadgets per finanziare il lavoro di protezione delle foche monache. Un modo per contribuire alla causa !!
Il simbolo di Alonissos: Foca Monaca |
RINGRAZIAMENTI: “Guida di Alonnisos – Spiagge, Villaggi, Vegetazione, Storia” di Bente Keller e Elias Tsoukanas che mi ha rivelato il cuore dell’ALONISSOS perduta che ho tanto amato e da cui ho tratto alcune foto per cercare di trasferirvi meglio il fascino di questo luogo.
Così l'articolo ALONISSOS - L’ISOLA PERDUTA
vale a dire tutti gli articoli ALONISSOS - L’ISOLA PERDUTA Questa volta, si spera in grado di fornire benefici a tutti voi. Va bene, si vede in un altro post articolo.
Ora stai leggendo l'articolo ALONISSOS - L’ISOLA PERDUTA l'indirizzo del link http://unadestinazione.blogspot.com/2013/10/alonissos-lisola-perduta.html
Sono l’autore delle fotografie e del testo da me prodotti e qui sopra riportati con il titolo “ALONISSOS - L'ISOLA PERDUTA“ e utilizzati per la pubblicazione su questo blog “UNA DESTINAZIONE TURISTICA ITALIANA” HTTP://UNADESTINAZIONE.BLOGSPOT.COM/
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Ornella Baciocchi – Puccy