Natura e relax tra CIcladi e Dodecanneso – parte prima: 4 giorni ad Astypalea

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Natura e relax tra CIcladi e Dodecanneso – parte prima: 4 giorni ad Astypalea

di Elisabetta



PREMESSA
Scrivendo queste pagine dopo aver letto altri diari, e rivedendo le ns foto di spiagge vuote fatte a tutte le ore del giorno, e col mare quasi sempre calmo, mi rendo conto che il fatto di poter fare le vacanze in questi posti a giugno, come facciamo solitamente noi, consente di vederle molto diversamente da come sono in alta stagione: tenetene conto!
Sabato 13/6/2015
Il programma alla partenza ha di sicuro solo il volo Ryanair 11.45-15.10 Orio Atene, bagaglio a mano (e tenuta multistrati ryanair) per girare indicativamente tre cicladi di quelle che non abbiamo visto: Astypalea, (si, lo so, è Dodecanneso, ma tanto cicladica…) Amorgos e Donoussa preferibilmente; se no Sifnos, Serifos e Kythnos.
Se si arriva puntuali si tenta di prendere la Blue Star Ferries delle 17 o 17.30 per Astypalea (dove abbiamo prenotato una notte agli Stampalia Studios, visto che arriveremo in piena notte) se no pernottiamo al Pireo e domani partiamo per Sifnos.

Bagaglio a mano e tipica tenuta “Multistrato Ryanair”


Tutto va per il meglio: aereo puntualissimo, navetta Ryanair che con sole due fermate ci porta al Pireo giusto tra una biglietteria e il molo della Blue star Naxos … perfetto: vada per il programma 1: Astypalea arriviamo!
Alle 17.30, puntuale come un orologio svizzero, la Naxos parte.
Ceniamo sulla nave, purtroppo c'è solo una specie di fast food, ma scopriamo niente male, con gusti greci.
 
 

Domenica 14/6
Arriviamo all’isolato porto di Agios Andreas, nonostante il mare calmo e fermate solo a Paros, Naxos, Donoussa ed Amorgos, con discreto ritardo, poco prima delle 4 di mattina.

Arrivo ad Agios Andreas, porto di Astypalea

 
Ad Aspettarci taxi 1, Georgios, che invece di portare su prima i 4 prenotati ci propone di salire in 6 e, nonostante la scatola di sardine che siamo, guida con discreta disinvoltura e sorpassa anche in curva contromano.
Ci accoglie Maria agli Stampalia studios, di Pera Yalos. Poco sopra il porto, appartamentini nuovi, ingresso indipendente, se al primo piano con terrazzino lato mare con vista sulla Chora e sul castello, ben arredati, super accessoriati (ad es. per fare il caffè c'è il bollitore, la macchina con filtro americana e la moka - devo vedere se anche il pentolino per il greco: si, c'è! ) e pulitissimi . Il ns è al primo piano, molto ampio. Troviamo per noi: una bottiglia di vino locale amabile, noccioline, un misto di buonissimi grissini locali di farine diverse conditi in modo diverso, molte bustine di the , caffè zucchero e Nescafé, biscotti da caffè, succhi d'arancia, acqua gasata e non e un barattolo di ciliegie in sciroppo. Che accoglienza! Si va a letto che il gallo canta da un pezzo e si dorme (poco ma) benissimo; al mattino concordiamo altre 4 notti qui e Maria ci porta un dolce fatto da lei stamattina (fugassa???) con pasta fillo, crema, cannella e zucchero a velo.
Poi si scende al porto/ spiaggia a fare spesa e cercare l'auto (da 20 a 25 euro/giorno le piccole, da 28 a 35 piccolo fuoristrada, tutte nuove o in ottime condizioni).
 
 
shopping
Prendiamo alla fine una Suzuki Jimmy 4x4 bianca nuova da Kyranno, quello che poi scopriamo essere il ferramenta/benzinaio poco sopra; ci porta li infatti il "commesso" che non parla una parola di inglese e che ci aveva raggiunto nel negozio dove avevamo trovato solo una …sordomuta! In compenso con la sordomuta abbiamo telefonato al proprietario della barca che fa la gita agli isolotti, che ci conferma esserci per domani.
Andiamo alla spiaggia di Agios Costantino, che ci aggrada assai! Panoramica la strada asfaltata tra le vallate e colline piene di oleandri rosa sopra Livadi, poi un km circa di sterrato, buono ma non largo. 
Verso Agios Kostantinos

La spiaggia fa un ampio arco, ad un estremo una chiesetta, sassolini grigi freschi e sabbia scura, acqua pulitissima, alcune grandi tamerici, qualche ombrellone, una piccola taverna tradizionale appena ritinteggiata, ancora chiusa ma con toilette accessibile e pulita e cucina attiva per il beach bar (figlio?) arredo in materiali industriali di legno riciclati (bancali e bobine), semplice e fine con musica soft, dove alle 15.30 mangiamo, unici clienti, 2 abbondanti insalate greche con olivine verdi locali e un piatto di calamari fritti innaffiati da una Mithos. In tutto sulla spiaggia siamo 8 più uno Yorkshire nano e un meticcio.
Agios Kostantinos

Bei bagni e relax, ce ne andiamo alle 18.15 e facciamo due passi a Livadi.
Livadi

Incontriamo Georgios il tassista, Maria sul motorino e vediamo in spiaggia i ns vicini di casa italiani: non siamo certo in una metropoli! Compriamo un barattolo o di miele locale per colazione e torniamo a casa. 
Poi a piedi alla Chora: la Chora si vede praticamente da qualunque parte dell’isola, come una colata di panna montata sulla collina bruna; gli 8 mulini appena ristrutturati sul crinale, il profilo scuro e austero di quello che resta del castello, addolcito dalle due cupole azzurre delle chiese al suo interno. Ti entra nel cuore.
la dolce Hora di Astypalea

Dal centro della Hora
la Hora: tante chiese quante case
quiete, stile e colore
stile e colori - 2

piazze e...
 
...piazzette nel cuore della Hora
 
al castello - la porta
Il vento sferza, il sole è calato ma il clima resta piacevole, siamo i soli e appena viene buio scendiamo.
Panorama dal castello all'imbrunire

Cerchiamo una taverna sul mare, ne troviamo una semplice bianca e azzurra sulla spiaggia. Qua i bar ancora ancora un nome ce l'hanno, ma delle taverne noi il nome non lo vediamo. C’è un bel panorama sulla Chora 
Panorama notturno dalla spiaggia

Questa ha un menù poco variato ma pesce fresco e soprattutto la scegliamo per quello che non ha: il mega schermo, che rovina tutto nelle altre taverne del lungo mare, che come menù sembravano anche meglio.
Prendiamo un gemistà, un'insalata menta (con lattuga, pomodori, menta, mela, cetriolo, peperone verde) un polipo bollito (in realtà in umido) e una specie di oratona locale, un quarto di vino e acqua. Caffè, offerto , ci porta un dolcino friabile molto buono.

Lunedì 15/6
Giretto mattutino a Maltezana a vedere le spiagge di questo tratto di costa, molto arida e rossiccia.
 
Niente oleandri, arbusti bassissimi spinosi o odorosi, qualche basso cespuglio di fiorellini viola. Quelle principali sono piuttosto strette, di sabbia terrosa o sassolini, con qualche tamerice alle spalle: Stenó ci piace di più,
 
la spiaggia di Stenò
ma non ci fermiamo: prima c'è Marmari, poi Plakes, Maltezana, e più piccola Shoinontas.
la spiaggia di Maltezana dal molo
Il paesino di Maltezana è piccolo e non si vedono locali aperti. Ci devono essere delle calette belle.
Rientriamo ad Astypalea e inizia la nostra giornata in barca (tot 30 euro più 8 di pasto) Alle 11 parte. Siamo una dozzina. Tutti tranquillissimi, ci si sparpaglia sulla barca, noi stiamo a prua con 3 ragazzi greci e si resta ciascuno per suo conto per tutta la giornata. Grande nave militare all'imboccatura della baia (cosa ci farà qui?) con elicottero. Gli isolotti qui sono tutti bassi ma aspri, di grigia roccia sedimentaria, credo, quasi nulla la vegetazione. Due soste di due ore l'una: alla lingua di sassolini chiari che divide una zona di mare blu da una turchese e collega due isolotti di Konoupia
Konoupia

mare double face
 
edue ore a Koutsomitis, che è, al contrario, una striscia di mare turchese chiaro che divide due isolotti, ciascuno con una spiaggetta di sassolini quasi bianchi e comodi per sdraiarcisi.
Koutsomitis
 
Questa ci piace di più, il colore e la limpidezza del mare sono insuperabili!

l'acqua di Koutsomitis!
Portiamo a nuoto sulla spiaggia i Tolini per la lettura, dopo aver mangiato un panino (è ancora inizio stagione e sulla barca non hanno fatto insalate) e bevuto un caffè greco offerto dal comandante. Lungo il rientro, a sorpresa, ci fermiamo per un ultimo bagno, in un piccolo fiordo di un isolotto che ha un arco/grotta. Bella la roccia dorata dalla luce calda della sera e anche l'acqua verde fondo di bottiglia chiaro.
Rientrati a casa, bussa Maria che ci ha preparato una sua specialità locale, delle specie di mezze seadas ripiene di una specie di ricotta locale, aromatizzata alla cannella, e cosparse di miele. Vabbè , allora ceneremo a casa, sul ns terrazzino vista Castello, aggiungendo un piatto di crostini integrali e pomodori che ci eravamo presi per le merende, innaffiati dal vino amabile che abbiamo trovato all'arrivo. Caffè greco e dolce di Maria.

Martedì 16/6
Inizio di giornata a Krisi Ammos ( sterrato a dx dell'aeroporto ), selvaggia, abbastanza piccola , di sabbia dorata, non un granché , entrata in acqua con qualche sasso, ci troviamo solo altre 2 persone (nudisti) . Oggi si cuoce, qui c'è acqua calma ma un filino di piacevole vento fresco. Poi andiamo alla ricerca dei mosaici di Maltezana; qualcuno lo troviamo alla chiesa di Santa Barbara, appena alle spalle della spiaggia, ben segnalata ma abbandonata tra i rovi.
Agia Barbara

Poveri mosaici!

Troviamo poi "le terme romane" (o almeno così ci dice il cartello crollato nei rovi) completamente abbandonate e senza mosaici.
 
 
Piacevole pranzo con choriatichi al café taverna Analipsy lungo la strada.
Proseguiamo per Vathi. Stanno lavorando sulla prima parte del lungo sterrato per asfaltarla; l'hanno allargata e depositano ogni circa 20 metri dei mucchi di ghiaia
Sotto la strada troviamo un paio di spiagge di sassi bianchi deserte Più belle dall’alto che sul posto, perché i sassi sono molto scomodi, ma un bagno in questa solitudine non ce lo facciamo mancare.

Solitarie e selvagge, le spiagge sotto lo sterrato per Vathi - 1
Solitarie e selvagge, le spiagge sotto lo sterrato per Vathi - 2
Dopo qualche kilometro lo sterrato si stringe e diventa accidentato; sono contenta di avere il fuoristrada e in alcuni punti metto le ridotte. Sono meno contenta di aver fatto solo 15 euro di benzina: dopo pochi km andiamo in riserva e la benzina si trova solo alla Chora! Arriviamo a Meso Vathi che credevamo abitato ma ci sono solo due casette vuote e una chiesetta; raggiungiamo Exo Vathi, alla fine della strada, ma non c'è proprio niente e forse non siamo dello spirito giusto (mi dimentico perfino di fare qualche foto); l'unico nostro pensiero è riuscire a risalire dallo sterrato prima che la benzina finisca per poi fare tutta la discesa in folle. Ce la facciamo! Quando arriviamo dal benzinaio faremmo i salti di gioia.
Arrivati a casa Maria ci avvisa che ci sta facendo dei dolci e tra poco ce il porta. 
Usciamo e andiamo a farci un bagno al tramonto a Livadi. L'acqua è molto bella, anche il fondo, la spiaggia non ci entusiasma. 
Saliamo alla Chora per cena.
tardo pomeriggio alla Chora

Scegliamo la taverna Barbarossa, arriva un filino di vento, e ci troviamo benissimo: tabulé con cetrioli, pomodori e prezzemolo, Chorta con zucchine bollite, melanzana col formaggio e due tranci di tonno ai ferri. Tutto abbondantissimo. Con acqua, vino e caffè fanno 40 euro (in Italia solo il tonno sarebbe costato di più).

Mercoledì 17/6 
Programma ambizioso (è l'ultimo giorno qui, vogliamo vedere quello che ci manca). Colazione e alle 8 e andiamo al Castello a fare qualche foto. Dall’esterno è un muro di pietre massicce che si immagina nasconda isolati di edifici cupi e compatti, all’interno si rivela come quasi una parete di una scenografia cinematografica, un diaframma oltre al quale si aprono ampi spazi in cui stanno, luminose, due chiese bianchissime, di cui dall’esterno si intravvedono appena le cupole azzurre; da ogni squarcio, feritoia o ex finestra del muro, bei panorami dell’isola e sul blu profondo del mare.
La chiesa di Agios Georgios
la chiesa di Nostra Signora del Castello
 
Panorami dal castello

Usciti dal Castello cerchiamo di sapere gli orari del museo: ufficio del turismo chiuso fino alle 10 e lo stesso la biblioteca, chiediamo in municipio dove ci dicono, come fosse una cosa normale, che il museo non si visita perché lo Stato per quest'anno non ha ancora mandato l'addetto! Mah! Quindi scendiamo a Tzanakia, subito dopo Livadi, un paio di curve dopo la chiesa (e la spiaggia) di Aghios Vasilios, sentierino dolce di 5 minuti (ingresso ben segnalato) .

sentiero per Tzanakia: 5 minuti e fatica zero
Spiaggia molto bella, non grande, di comodi sassolini grigi, acqua trasparentissima, di nudisti.
Tzanakia
Non siamo i primi, ci troviamo una coppia e Gianni, che attacca bottone e con cui chiacchieriamo tutto il tempo. In pensione, dopo aver girato un po' tutta la Grecia, viene qui dal 2002, da solo, anche due volte l'anno. Quando ci lasciamo ci invita a bere un aperitivo stasera e dice che se rintraccia la bibliotecaria le chiede se ci fa visitare il museo: speriamo! 
P. ci teneva ad andare ad Agios Ioannis, perché si sarebbe fatto un po' di trekking ma io temo lo sterrato che tutti ci hanno consigliato di evitare; il fatto di esserci fermati così tanto a Tzanakia depone a mio favore e, dopo una merenda di ciliegie (di Naousa, buonissime!) e un altro bagno, ci dirigiamo verso Kaminakia. Lungo sterrato anche qui. La spiaggia è quella che preferiamo, pochissimi i frequentanti: abbastanza lunga, ad una estremità rocce arrotondate chiare, più di metà di sassolini tondi bianchi grigio chiaro, senza ombra, la parte restante di sabbia dorata con grandi ombrose tamerici alle spalle. Acqua calmissima, trasparentissima, bel fondale chiaro.
Kaminakia
Alle spalle una taverna con tavolini in legno scuro dove mangiamo insalata greca con formaggio, cipolla , peperoni ed olive molto particolari di qui e alla fine, col caffè, ci offrono una squisita marmellata di fichi interi.
Alle spalle c'è un altra larga costruzione , bianca e blu, chiusa: sarà un'altra taverna? Con alloggi? La sera lo scopriamo: si, ed è della stessa proprietà del ristorante dove ceniamo a Pera Yalos, Karabo.
Lo sterrato in salita è meglio che in discesa, il pezzo più brutto sono i primi ripidi tornanti, alcuni li hanno già cementati, in altri si slitta perché coperti da grosso ghiaione (forse in preparazione della copertura in cemento). 
Anche oggi Maria ci ha preparato dei dolci, biscotti che ci porteremo ad Amorgos.
Alle 7 andiamo all'appuntamento aperitivo con Gianni, saliamo alla Chora alla ricerca di Stella, l'insegnante di inglese e bibliotecaria di Astypalea, nella speranza che ci possa aprire per 10 minuti il museo. Intanto che la aspettiamo ci facciamo un ouzo sul terrazzino un cafeinon con le pareti tappezzate di foto.

Purtroppo, una volta arrivata, l’insegnante di inglese si limita a mandarci all'ufficio Informazioni. Lì una ragazza gentile ci dice che senza un permesso ad hoc di Rodi non possono usare le chiavi. Dice che le dispiace e ci dà due guide dell'isola.
Al rientro paghiamo lo studio a Maria e ci salutiamo affettuosamente invitandola a venirci a trovare la prossima volta che viene in Italia. Non è attirata dal volo, dice che verranno con la loro macchina: tre giorni invece che tre ore, ma tanto loro d'inverno di tempo ne hanno.
Ceniamo sul lungo mare, da Karabo: tavolini bianchi lato spiaggia, oggi il mega schermo del bar vicino, sempre loro, ha solo video musicali a basso volume: si può fare. I gestori una giovane famiglia cicciotta; bella atmosfera, ci fa da sottofondo il gioco semplice delle tre bambine con la bicicletta con la mamma o forse zia abbondantemente incinta e il papà /zio che alterna il servizio, efficiente, ai tre tavoli occupati, con gli scherzi con le bambine. Mangiamo insalata di barbabietole, Chorta, filetto di pollo con funghi e salsa specialità del ristorante e una magnifica porzione di capra con pomodoro e patate al forno, specialità dell'isola, più anguria con miele e sesamo offerta dalla casa.
Astypalea, lontana e tranquilla, che all’arrivo non ci ha colpito, frammento di Cicladi nel Dodecanneso, si è pian piano insinuata nel nostro cuore e prima ancora di lasciarla ne sentiamo nostalgia.
Domani partiremo per Amorgos.
















Così l'articolo Natura e relax tra CIcladi e Dodecanneso – parte prima: 4 giorni ad Astypalea

vale a dire tutti gli articoli Natura e relax tra CIcladi e Dodecanneso – parte prima: 4 giorni ad Astypalea Questa volta, si spera in grado di fornire benefici a tutti voi. Va bene, si vede in un altro post articolo.

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